
In alto, sopra la duna più elevata, appare una stella nel cielo, inizialmente debole, ma poi sempre più intensa finché non diventa un gioiello brillante. Eppure so che è la morte quella che vedo. L’ultimo tremolio prima del buio. Il gemito silenzioso. La bellezza incespicante. Una fiamma disperata – possente, trascendente – che combatte per il suo ultimo respiro.
Trama
Una bracciata dopo l’altra, il viso esce dall’acqua per cercare aria e poi torna a inabissarsi. Elle adora nuotare davanti alla casa di famiglia a Cape Cod. Ma quel giorno è diverso dagli altri. Perché Elle la sera prima ha fatto una scelta che ha cambiato tutto. Ha fatto l’amore con Jonas, l’uomo che, se tanti anni prima le cose fossero andate diversamente, ora sarebbe il suo compagno. Eppure, quel futuro non si è realizzato e il cuore di Elle si è aperto a Peter, suo marito, con cui ha avuto tre figli meravigliosi. Con lui è felice, ma il pensiero di Jonas non l’ha mai abbandonata. Ora Elle ha solo ventiquattr’ore per prendere la decisione che potrebbe stravolgere la sua vita; per farlo, non può ignorare la colpa che la unisce e la divide da Jonas. È il loro passato, è ciò che li ha allontanati, ma è un segreto che riecheggia nel presente. E ora tutto potrebbe tornare a galla come il fondale sabbioso che, durante una tempesta, affiora in superficie. Elle sa che cosa comporterebbe. Sa che non è sola e che le conseguenze delle sue azioni peserebbero sulle persone che ama di più. Come sa che le scelte ormai alle spalle non sono giuste né sbagliate. Le scelte davvero importanti sono quelle che si hanno davanti.
Recensione
All’inizio è stato un vago scetticismo. Un’irrazionale reticenza a gettarsi in una lettura venata di rosa, un colore che non amo e che non contamina (quasi) mai le mie letture.
Poco dopo, scorse le prime pagine, è giunta improvvisamente la consapevolezza di essere già coinvolta, legata a quattro mani a Elle e alla sua vita. Un’impressione che non è più mutata. Che è cresciuta, avviluppandomi ad una storia avvincente, intrecciata a quella di una famiglia complicata e ai luoghi aspri, incontaminati e pittoreschi di Cape Cod.
La scrittura ipnotica e avvolgente di Miranda Cowley Heller ha fatto il resto. Pulita, profonda, empatica. Con un utilizzo superlativo della prima persona, scende nei recessi di Elle e dona al lettore la sua visione, il suo intimo, ogni angolo, anche il più nascosto, dei suoi pensieri e delle sue sensazioni. Impossibile rimanervi indifferente. Impossibile non amare questa prosa che scava dentro ogni cosa, e tira fuori ogni umore e ce lo dona, senza riserve.
La storia di Elle parte dalla sua infanzia e giunge all’età adulta. Attraversa la recente storia americana, le mode, la musica, gli abbagli degli anni ottanta e l’implosione dell’età adulta, quando i sogni si sfaldano e il peso delle scelte fatte sembra insostenibile. Una famiglia che sembra segnata dall’onta dell’abuso, che incede faticosamente cercando di pulirne il ricordo. Che nasconde, che cela l’errore nascondendolo nei recessi insondabili della coscienza. E un luogo magico, Back Woods, che anno dopo anno accoglie i membri di questa famiglia. Li ricompatta, li cura, rinsalda i loro rapporti in un miscuglio di acqua, sale, sabbia, tramonti e ricordi.
A Back Woods c’è il Palazzo di Carta, una casa di vacanze sulle rive di uno stagno, che d’inverno cade in un sonno letargico e che d’estate si desta al chiasso di bambini, madri e padri, che giungono in vacanza in quel lembo di terra aspra e salina. Il Palazzo di Carta è un luogo magico, misterioso quanto basta quando d’inverno il bosco se lo riprende in scacco e pieno di luce e di promesse d’estate, quando si può scorazzare scalzi, fare il bagno nelle acque gelide dello stagno e scaldarsi al fuoco dei falò la sera, sulla spiaggia davanti all’immensità dell’oceano. Un posto così non può essere che il luogo del cuore, per Elle e per la sua tumultuosa famiglia. Elle vi ha conosciuto il suo primo amore, Jonas. Ma vi ha anche seppellito il ricordo di un errore inconfessabile, che ha allontanato Jonas da Cape Cod.
La storia di una famiglia spesso è una storia di ritorni. Drammi che si consumano in silenzio e che tornano a riscuotere un pedaggio amaro. A volte, per non turbare un equilibrio fragile si sceglie il silenzio. A volte, per non morire, si sceglie di dimenticare. La storia di una scelta, che potrebbe aprire strade sconosciute per Elle. La voglia di cambiare e la paura di farlo. L’ombra di un rimpianto che deve essere neutralizzata, a tutti i costi.
Miranda Cowley Heller è abilissima nel tessere la trama di questa famiglia e nel descriverne i sentimenti. La vicenda che narra si srotola senza attrito e attraversa decenni di storia e di esperienze, che hanno la forza tumultuosa di un uragano nel modificare i destini delle persone e nel tracciare i percorsi imprevedibili di un amore che sembra immortale. Eppure il richiamo della realtà è forte quanto il sogno e a volte anche di più.
Una lettura che passa a pieni voti il mio gradimento, per l’ambientazione pittoresca e irresistibile e per i personaggi meravigliosamente caratterizzati. Consigliatissima a chi desidera immergersi in una storia familiare complessa e ingombrante, a chi annusa l’aria cercandone la vena salina e trae ossigeno dalla natura, nella sua espressione selvaggia e primordiale. A chi resiste alla vertigine camminando in bilico sul baratro. E a chi sogna sui passi di un grande amore, che resiste al tempo e alle ingiurie della vita.
L’autrice
Miranda Cowley Heller è cresciuta a New York. Dopo la laurea a Harvard, ha scritto molte serie di grande successo per il canale HBO. Divide il suo tempo tra Londra, Cape Cod e Los Angeles. Il palazzo di carta è il suo romanzo d’esordio.
- Casa Editrice: Garzanti
- Traduzione: Stefano Beretta
- Genere: narrativa straniera
- Pagine: 394
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