IL CASO ALASKA SANDERS

“In tutti noi c’è un gabbiano, la tentazione di cedere a una facile poltroneria. Ricordati di combatterla sempre, Marcus. La maggior parte dell’umanità è gregaria, ma tu sei diverso. Perché sei uno scrittore. E gli scrittori sono esseri a parte. Non dimenticarlo mai”.


Trama

Aprile 1999. Mount Pleasant, una tranquilla cittadina del New Hampshire, è sconvolta da un omicidio. Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene trovato in riva a un lago. L’inchiesta è rapidamente chiusa, la polizia ottiene la confessione del colpevole, che si uccide subito dopo, e del suo complice. Undici anni più tardi, però, il caso si riapre. Il sergente Perry Gahalowood, che all’epoca si era occupato delle indagini, riceve un’inquietante lettera anonima. E se avesse seguito una falsa pista?

L’aiuto del suo amico scrittore Marcus Goldman, che ha appena ottenuto un enorme successo con il romanzo La verità sul caso Harry Quebert, ispirato dalla loro comune esperienza con un altro crimine, sarà ancora una volta fondamentale per scoprire la verità. Ma c’è un mistero nel mistero: la scomparsa di Harry Quebert. I fantasmi del passato ritornano e, fra di essi, quello di Harry Quebert.


Recensione

A certe fascinazioni è davvero impossibile poter resistere. Ci attirano a sé, come in una trappola, dove ci si lascia cadere, impauriti eppure eccitati e impazienti di tornare e provare sulla pelle quell’emozione che ci ha già soggiogati.

Il nuovo romanzo di Joel Dicker, uscito in Italia pochi giorni fa, sembra aver prodotto un simile incantesimo sul pubblico dei lettori. Attesissimo, sia l’autore che la sua nuovissima opera, ha fatto registrare in record di presenze al Salone Internazionale del Libro di Torino, dove, sabato 21 maggio, ha presentato e autografato “Il caso Alaska Sanders”.

Idealmente il seguito de La verità sul caso Harry Quebert, uscito nel 2013, il nuovo libro richiama (anch’esso), già a partire dal titolo, un’indagine di polizia, e replica nei lettori l’aspettativa di una lettura coinvolgente e irripetibile. Un’aspettativa che non verrà delusa, perché il romanzo, un tomo di oltre 600 pagine, si permette il lusso di non scoraggiare nessuno e, al contrario, di regalare un’esperienza di lettura piena ed esaltante.

Il protagonista, Marcus Goldman, ritorna, con la sua vita tormentata, in cui il successo sembra sottrarre lo spazio vitale all’ amore, che latita, come se non potessero coesistere. E torna anche il sergente Perry Gahalowwod, che si occupò, giusto due anni prima, del caso di Harry Quebert. Una coppia azzeccatissima, accumunata da un desiderio feroce di verità e tenuta insieme da una miscela di buoni sentimenti. Con loro, le atmosfere sonnolente della provincia americana, dove il male sembra convergere senza scampo, nonostante la quiete che sembra pervadere quei luoghi.

Un omicidio che sembra risolto e che invece viene rimesso in discussione. Vecchie ferite mai rimarginate e un innocente che sconta per un reato che probabilmente non ha commesso. La verità, che si cela dietro mille apparenze e che costringe Marcus e Perry dentro le spire di un’indagine complicata e avvincente. Una vittima e un carnefice. Una vita che nasconde un’ombra e un assassino che potrebbe essere chiunque.

Chi ha ucciso Alaska? E chi era veramente?

Joel Dicker possiede il dono di una prosa ipnotica, accattivante, un fiume che accoglie molti affluenti, ognuno con la sua storia. Capace di saltare con agilità tra un’epoca e l’altra, di innestare nella storia principale mille altre storie, che nascono e muoiono nello spazio di poche pagine, senza che il lettore perda il filo della narrazione. Capace di gettare i semi di molte altri racconti, che germogliano spontaneamente ad arricchire una trama già di per sé traboccante di meraviglia, incanto e intreccio sublime e attraente.

Una prosa fluida, che accompagna alla meta qualunque lettore, poiché è davvero impossibile che non ci si lasci cullare dal suo fraseggio, dalle sue lusinghe, dalle moine di un racconto che sembra esistere solo per seminare il dubbio e con questo legarti a sé, fino alla fine.

E’ innegabile che il successo di Dicker risieda anche nell’essenza vitale del suo protagonista. Marcus Goldman suscita nel lettore l’empatia più pura e salda ed è, a tutti gli effetti, l’alter ego del suo creatore. Joel e Marcus hanno un’esistenza speculare. Entrambi scrittori, entrambi padri degli stessi romanzi che Joel scrive nella realtà e Marcus nella finzione.

Insomma, ecco che in questa geniale e conturbante confusione, entrambi ottengono un enorme successo, da poter condividere senza recriminazioni.

Non si dire in quale anfratto Dicker abbia nascosto la ricetta che utilizza per la sua scrittura. E se, nelle pieghe del suo affascinante sorriso nasconda un incantesimo che getta sul lettore, per legarlo alle abbacinanti volute delle sue trame. Cosa sogni quando dorme e cosa pensi quando è sveglio. Come ottenga l’idea che illumina una traccia. Come la sviluppi. Come pieghi ai suoi voleri i capricci di una trama che sembra nascere dalla una penna dotata di vita propria. Come nasca un successo, come si alimenti, come si mantenga in salute e in vita. Di certo so che tutti questi segreti sono ormai appannaggio di questo meraviglioso autore, il cui nome evoca in un attimo l’estasi di una lettura che ci avvolge, ci prende per mano e ci conduce in un mondo irreale, dove si muove il suo replicante, parimenti affascinante e irresistibile.

Non posso che indurvi a prendere questo romanzo, aprirne le pagine, abitarle, viverle, sognarle. Come ogni cosa bella, la lettura sarà troppo breve, molto intensa e immensamente gratificante. E a lettura finita, la certezza di voler leggere ancora, e ancora. E l’attesa, che sarà inevitabile. Per tornare da Marcus, ancora.


L’autore

Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985. I suoi romanzi sono tradotti in 40 lingue e hanno venduto più di dieci milioni di copie. Ha pubblicato La verità sul caso Harry Quebert (2013), Gli ultimi giorni dei nostri padri (2015), Il libro dei Baltimore (2016), La scomparsa di Stephanie Mailer (2018), L’enigma della camera 622 (2020), Il caso Alaska Sanders (2022). Ha ricevuto il Prix des écrivains genevois 2010, il Grand prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des Lycéens 2012.


  • Casa Editrice: La Nave di Teseo
  • Collana: Oceani
  • Traduzione: Milena Zemira Ciccimarra
  • Genere: thriller
  • Pagine: 607