UN ANIMALE SELVAGGIO di Joel Dicker


Ma gli animali selvaggi non sono come gli uomini. Li puoi ammansire, truccare, travestire. Puoi dare loro amore e speranza. Ma non puoi cambiare la loro natura.


8 aprile 2024

La giostra delle apparenze. Quando il passato bussa alla porta e confonde le tue carte.

Inutile dire il contrario: quando Dicker torna in libreria la febbre sale. Tutti vogliono leggerlo.

Quale sia il segreto di un successo editoriale così conclamato e trasversale è facile da dire ma anche complesso, per certi versi, perché ci costringe ad addentrarci in meccanismi inafferrabili che hanno a che fare con il nostro subconscio. Il desiderio di leggere ciò che tutti leggono, la necessità di conoscere questo autore di cui tutti parlano, il lasciarsi toccare nel profondo dai temi che l’autore tratta nei suoi best seller: l’identità, il desiderio, la necessità tipica dell’animale umano di essere riconosciuto, considerato, visto, la brama di successo, il rimpianto, la nostalgia. L’intero spettro dei sentimenti che guidano i nostri istinti, che, come il titolo di questo ultimo romanzo ci rammenta, sono spesso ingovernabili.

Chi ha letto Dicker almeno una volta difficilmente lascia che questa esperienza resti un caso isolato. Di solito far il bis. E di solito non si ferma. I suoi romanzi hanno la capacità di attirare il lettore e creare un collante indissolubile tra l’occhio che legge e la pagina oggetto di lettura. Come cerchi concentrici, le pagine dei romanzi di Dicker creano un vortice che risucchia il lettore e lo trascina dentro la trama, in quel mondo parallelo in cui è così facile perdersi. Dicker è il maestro dei solti temporali, che utilizza con enorme efficacia (e in Un animale selvaggio in modo particolare, come vedremo più avanti). Le sue trame usano spesso il flashback per rimandare il lettore ad un momento del passato che motiva e crea le basi per le azioni del presente. La curiosità che sa creare nel lettore, il coinvolgimento a 360 gradi, le continue sollecitazioni che gli indirizza sono gli ingredienti che fanno la differenza tra un romanzo piacevole e un romanzo indimenticabile, che lascia una patina di malinconia quando giungi all’ultima pagina.

Non basta avere gli ingredienti giusti per costruire un piatto perfetto. L’ingrediente segreto di Joel Dicker è la narrazione. Toccando ogni volta i tasti giusti, quelli che fanno vibrare gli animi dei lettori. Dicker è un grande romanziere. Colui che con una semplice traccia costruisce la storia, con le sue ramificazioni, i supi personaggi. le indagini dentro ai loro misteri e ai loro desideri. Così nasce il romanzo, che sembra irrompere dalla penna di Dicker come l’acqua da una sorgente, che si ingrossa e cresce fino a diventare un fiume maestoso e placido, che scorre lentamente fino al mare.

Detto questo veniamo all’ultimo lavoro di Joel Dicker, Un animale Selvaggio, uscito per La Nave di Teseo il 25 marzo di quest’anno e subito in vetta a tutte le classifiche di vendita.

Il romanzo è ambientato a Ginevra, e ha per protagonista una giovane coppia che ha tutto dalla vita: amore, successo, denaro, bellezza, due figli perfetti, una casa bellissima. Una vita che sembra scorrere sull’olio, fatta per diffondere felicità e perfezione. Eppure qualcosa incrina questo quadro idilliaco e poco alla volta segreti e retroscena inaspettati verranno allo scoperto, minacciando gli equilibri che Sophie e Arpad hanno costruito, non senza scendere a patti con un passato scomodo e con l’ingovernabilità degli istinti.

Dicker conduce la trama lasciando che il lettore vi si addentri a poco a poco, dispensando le informazioni necessarie al dipanarsi della trama a piccolissime gocce. Ogni scoperta, ogni ipotesi, è una concessione e una vittoria che il lettore deve conquistarsi. Ogni notizia, ogni tassello è parte di una costruzione perfetta che apparirà in tutto il suo diabolico splendore solo nelle ultime pagine del romanzo, quando chi legge potrà tirare le sue conclusioni e il quadro finale apparirà come uno squarcio di cielo terso dietro alle nubi.

La lettura è un’esperienza meravigliosa, rotonda, avvincente. Ci sentiamo cullati dalla prosa perfetta di Dicker, ammansiti e acquietati come un bimbo sulla soglia del sonno mentre ascolta una favola, gli occhi socchiusi e i sogno che trabocca dalle ciglia. Soddisfatti dagli incastri millimetrici della trama, che è un meccanismo perfetto, in cui tutto trova la sua collocazione e niente esiste per caso. Lo scopo è quello di abbracciare il lettore completamente, regalando un’immersione totale nella vicenda, che si abbandona malvolentieri, nell’istante in cui si realizza che l’impianto narrativo è una vita intera, quella dei personaggi che mai come nei romanzi di Dicker tendono pericolosamente verso l’autenticità, con la loro esistenza, le loro brame, i loro segreti. Esseri che ci assomigliano e che ricalcano i nostri sbagli e i nostri desideri. Che raggiungono le mete che anche noi ci prefiggiamo e che hanno scopi del tutto assimilabili ai nostri.

Faccio volentieri anche un’altra considerazione. In Un animale selvaggio Dicker scorcia il romanzo di alcune centinaia di pagine rispetto ai suoi precedenti. Il taglio più snello (sebbene le pagine siano comunque più di 400) fa bene alla lettura, comunque meno dispersiva, aspetto che penalizzava, per esempio, il suo precedente romanzo, Il caso Alaska Sanders, in alcuni punti un po’ farraginoso.

Non vi invito a leggere questo romanzo, perché lo avrete già fatto o lo starete facendo. Amato o odiato, magnificato o detestato, di Dicker si parla e si parlerà sempre. La strada è lunga (Dicker ha solo 39 anni) e la sua penna è lungi dall’esaurirsi. Una bellissima consolazione da prendersi quando un libro si chiude e con esso le sue storie. Adesso godiamoci le eco di questa storia e la presenza di questo magnifico autore in Italia, dove è già stato per la presentazione ufficiale a Milano e dove tornerà presto (al Salone internazionale del libro di maggio, dove scatenerà il delirio, come già è successo nel 2022! – l’evento è già sold out e i posti senza prenotazione sono davvero esigui rispetto alla fiumana di fan che verranno da ogni dove. Dicker è forse l’unico scrittore da palasport!)

Sono grata che al mondo esistano romanzieri di questo calibro. Ci rendono la vita più bella e ci fanno sentire meno soli. A presto Joel.


Il romanzo

2 luglio 2022, due ladri stanno per rapinare una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno. La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici. Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che Arpad custodisce cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità. Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.

Un animale selvaggio è un thriller mozzafiato costruito attorno a un meccanismo di suspense perfetto, che ci ricorda perché Joël Dicker, l’autore di La verità sul caso Harry Quebert, è diventato un fenomeno editoriale mondiale.


L’autore

Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985. I suoi romanzi sono tradotti in 40 lingue e hanno venduto più di dieci milioni di copie. Ha pubblicato La verità sul caso Harry Quebert (2013), Gli ultimi giorni dei nostri padri (2015), Il libro dei Baltimore (2016), La scomparsa di Stephanie Mailer (2018), L’enigma della camera 622 (2020), Il caso Alaska Sanders (2022). Ha ricevuto il Prix des écrivains genevois 2010, il Grand prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des Lycéens 2012.


  • Casa Editrice: La Nave di Teseo
  • Pagine: 448
  • Prezzo: E 22,00

Pubblicato da laurasalvadori

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