STREGA di Johanne Lykke Holm

Ogni notte pensavo al mio assassino. Immaginavo una fila di belle donne. Alle loro spalle una sfilza di donne brutte. Alle loro spalle le donne stupide, le donne intelligenti, le donne con le guance paffute. Vedevo donne orrende, donne vecchie, donne con le mani vuote senza anelli. Ero sicura che ci fosse un assassino ad aspettarci tutte. Me lo figuravo in abito marrone e camicia fantasia. Lo evocavo.

Avevo sempre pensato che sarei diventata un bel cadavere Avrei fatto attenzione a non essere brutta nel momento in cui accadeva, a non diventare una vittima brutta, sdraiata lì a bocca aperta in un vestito ereditato, una fallita nella morte quanto nella vita Dentro di me c’era un meccanismo che immergeva tutto in una luce scintillante, quel meccanismo che collega la morte con il bello e il bello con la morte. 


5 maggio 2023

Oscuro, tenebroso, abbacinante. Un ambiente chiuso, quasi fuori dalla realtà, stretto tra il fitto del bosco e le montagne che si svettano altissime. Una sorta di labirinto, che sembra voler attirare a sé nove giovanissime ragazze, che giungono all’Hotel Olympic come cameriere stagionali.

L’atmosfera dell’albergo è claustrofobica. La struttura è sinistra e decadente. Solitaria, remota, quasi irraggiungibile, come Strega, il paese a valle che sembra spuntare dal niente. E come il vicino Monastero, ulteriore barriera che trasuda mistero e afflizione.

Tra le mansioni quotidiane che le ragazze devono padroneggiare si insinua fin da subito qualcosa di oscuro, un lampo rosso che sembra avvolgere tutto, qualcosa che striscia, che si affaccia, che spaventa.

Le ragazze sono un corpo unico, si muovono insieme, e insieme trascorrono le loro giornate. Fanno persino gli stessi sogni,e presto diventa evidente che esse stesse hanno significato solo se compatte. Un esercito silente che sembra abbarbicarsi sempre più strettamente a quell’ambiente, che assomiglia sempre di più ad una gabbia.

L’attesa degli ospiti è spasmodica. Il tempo è dilatato, le visioni, gli odori, gli umori sono portati al parossismo dall’immobilità, dall’attesa, dallo spavento che nasconde il domani.

La permanenza all’Olympic finisce presto per cancellare ogni ombra del passato delle ragazze. Ogni legame è sciolto, mentre sale all’apice il legame sempre più stretto tra loro. Che non è complicità ma paura.

Quando una di loro scompare ogni sensazione, ogni spavento, qualsiasi sussurro e qualsiasi sensazione diventa un macigno che schiaccia e toglie il fiato. Le percezioni, l’abbaglio degli incubi, il sentore di qualcosa che deve accadere,le atmosfere, diventano psichedeliche, dense di immagini colme di orrore, sgomento e perdizione.

Le ragazze diventano agnelli sacrificali. Nei loro occhi solo immagini di morte, quella che in qualche modo esse si meritano in quanto femmine. Il racconto diventa chiaramente l’allegoria di un mondo patriarcale che colpisce senza motivo. Colpisce per distruggere, per cancellare.

Solo la fuga può mettere in salvo le ragazze. Una fuga che richiede coraggio, consapevolezza e accettazione di una condizione che può solo implodere.

“Strega”, quarto capitolo della serie #lefuggitive è un romanzo corale, a differenza dei tre romanzi che lo hanno preceduto. Vi si parla di condizione femminile partendo dal basso, da una base infida e scivolosa in cui stagna una moltitudine di donne che vaga senza meta nella palude della solitudine, dell’incomprensione, dell’odio.

Il linguaggio che utilizza Johanne Lykke Holm è pieno di simbolismo e trasuda nubi oniriche e abbacinanti. Tutto il nucleo della narrazione è concentrato nelle sensazioni della protagonista Rafa, attraverso le quali il lettore ricostruisce l’ambiente fisico e sensoriale del romanzo. Una lettura che diffonde vibrazioni ovunque, che affascina il lettore, lo ipnotizza e lo spaventa.

Davvero brava l’autrice, che costruisce un castello delle streghe, un labirinto di specchi in cui ogni sentore è un’eco che rimbalza tra le pagine e crea rimbombi inattesi.

Un romanzo che non passa inosservato e che sottolinea l’amara sorte della donna, che è sempre o strega o santa, senza via di mezzo. Un destino davvero complicato da rovesciare, che lascia unico scampo nell’evasione, fisica e mentale.


Trama

Rafaela ha diciannove anni quando raggiunge la città di Strega, sulle Alpi, per lavorare all’hotel Olympic come cameriera. I giorni sono scanditi da una ferrea routine dettata da Rex, Toni e Costas, le tre istitutrici, che insegnano a Rafaela e alle altre ragazze a lavare, cucinare e preparare le camere. Ma gli ospiti tardano ad arrivare, e l’albergo rimane vuoto. Nell’attesa, le ragazze si prendono cura l’una dell’altra mentre camminano nel bosco, fumano di nascosto e ammirano le montagne, ma nel loro addestramento si insinuano regole sempre più rigide che condizionano gesti, comportamenti e desideri. Rafa e le altre cominciano a sentirsi un solo corpo, ad avere tutte gli stessi incubi. Finché l’arrivo dei primi ospiti fa precipitare gli eventi: Cassie, una delle ragazze, scompare e l’atmosfera a Strega diventa sempre più inquietante per Rafa, che insieme all’amata Alba inizia a meditare la fuga. Strega è una moderna fiaba gotica, un’inquietante allegoria della cultura patriarcale, fatta di riti e sacrifici tramandati da una generazione all’altra. Con una scrittura suggestiva e sensuale, Johanne Lykke Holm racconta della violenza che si insinua nella vita delle giovani donne, e del coraggio necessario per spezzare quella catena di sottomissione e ritrovare la libertà. Questo libro è per chi quando osserva la luna ha voglia di assaggiarla, per chi ha sognato di liberare le ancelle da Gilead, per chi si siede sempre in bilico sul davanzale della finestra, e per chi ha trovato la forza di liberarsi delle aspettative degli altri, trasformando la propria vita in una foto in bianco e nero che lentamente prende colore.


L’autrice

Johanne Lykke Holm (1987) è una scrittrice e traduttrice svedese. Strega è il suo primo romanzo, vincitore dell’English PEN Award e selezionato per il Nordic Council Literature Prize e per lo European Union Prize for Literature. È considerata una tra le più promettenti scrittrici emergenti svedesi.


  • Casa Editrice: Enne Enne Editore
  • Traduzione:  Andrea Stringhetti
  • Genere: narrativa straniera
  • Pagine: 192
  • Prezzo:
  • E 18,00