OSCURA E CELESTE di Marco Malvaldi

“Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che ‘l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nessuna”. Galileo Galilei.


02 maggio 2023

Eppur si muove…

Chi non associa questa frase iconica al grande scienziato Galileo Galilei?

Una frase che con tutta probabilità Galileo non pronunciò mai, ma che simboleggia da allora la cieca ostinazione di chi nega l’evidenza.

E l’evidenza era, per il grande genio toscano, che la Terra girasse intorno al sole. Inconfutabile verità che l’osservazione scientifica serviva a Galileo su un piatto d’argento.

La supremazia del sistema eliocentrico, oggetto della celeberrima opera di Galileo “Dialogo sopra i due massimi sistemi” fu croce e delizia per lo scienziato toscano che , ottenuto l’imprimatur dal Papa per la pubblicazione del libro, si servì dell’epidemia di peste del 1630 per dare alla stampa la sua opera a Firenze anziché a Roma e aggirare, in qualche modo, i veti della curia romana.

L’epilogo della vicenda è cosa nota: Galileo fu costretto all’abiuro e finì i suoi giorni ad Arcetri, vicino a Firenze, confinato nella sua dimora.

Perché vi sto raccontando cose che già ben saprete?

Perché c’è un altro toscano dei giorni nostri, uno scrittore poliedrico e prolifico, con trascorsi da scienziato egli stesso, che cavalca la memoria di Galileo Galilei e ci regala un viaggio a ritroso nel tempo, catapultandoci proprio ad Arcetri, nell’anno 1631, mentre la peste infuria su Firenze e attanaglia le sue genti nelle restrizioni più variegate e fantasiose tese a circoscrivere il contagio. Una sorta di lock down di recentissima e infausta memoria.

Ad Arcetri, nel 1631, troviamo un Galileo già attempato, che sta ultimando la sua opera più importante. Un’opera rivoluzionaria e pericolosa per la Chiesa, poiché mina le fondamenta del sistema tolemaico che vuole la Terra immobile e al centro dell’universo.

Galileo è irremovibile. L’esperienza, l’attenta osservazione dei fatti, gli dà ragione. Non c’è altro da aggiungere, se non il morbo che rende gli spostamenti più complicati e Roma, con la sua censura, ancora più lontana da Firenze.

E il Galileo Galileo di Marco Malvaldi (il toscano vivente, per capirci!) è un vero toscano di altri tempi. Buontempone, amante del vino, ironico, sarcastico, tagliente. Un genio che sa usare le parole per colpire l’interlocutore, a suon di deduzioni e verità scientifiche.

Un vero leader, per dirla con una parola dei nostri tempi, che sa essere terreno e materiale quanto basta per farsi intendere da tutti. Dalla serva (la Piera, un capolavoro di becerismo toscano e di idioma coloritissimo allo stato puro) a sua Altezza Serenissima Cosimo de’ Medici. Nel mezzo c’è una variegata umanità. Uomini di Chiesa, Ispettori Sanitari, Santi Inquisitori, Madri Badesse e Monache di vario rango, tra le quali anche le stesse figlie di Galileo, Suor Maria Celeste e Suor Arcangela, al secolo Virginia e Livia Galilei. Il tutto ricostruito con grande rispetto per la Storia e un pizzico (o forse dovrei dire una o più manciate) di tagliente ironia e di vertadera toscanità.

Oscura e celeste, ultima fatica di Marco Malvaldi per Giunti Editore, in libreria dal 26 aprile, è un meraviglioso giallo storico in cui personaggi storici del calibro di quelli sopra menzionati si muovono alla ricerca della verità sulla morte di una Suora del convento di San Matteo, ad Arcetri.

Un caso assai intricato, se si pensa che la scena del delitto è il Convento, dove le verità vengono spesso celate anziché svelate. Un Convento che peraltro si è attirato dicerie poco edificanti, tali da giustificare l’astio divino, di cui la peste è il mesto e lugubre emissario, secondo il pensiero dell’epoca.

Un caso delicato, se si pensa che la vittima è una giovane professa, amante della scienza e vicina a Galileo stesso.

Mentre il Galileo nazionale, affaticato dagli anni e dalla vista offuscata ma sempre più deciso a scoprire la verità (quella che muove i corpi celesti e quella, più terrena della morte di Suor Agnese) lavora per dare alla stampa il suo trattato rivoluzionario e getta un occhio attento al Convento e alle dinamiche spesso oscure che governano i rapporti tra le Suore, il caso si dipana pian piano fino a mostrare la sua vera natura.

Galileo riuscirà a togliersi un bel macigno dalla scarpa ma le sorti del suo trattato saranno piuttosto avverse, come ben sappiamo.

Cosa rende Oscura e celeste un romanzo da leggere immediatamente?

La sua brillante impalcatura, che lascia intravedere un giallo piuttosto intricato. La sua ambientazione, fedele alla Storia del tempo. Un Galileo Galilei in grande spolvero, arguto, tagliente, l’incarnazione della toscanità fatta persona. Un vero e proprio omaggio alla terra toscana e ai suoi abitanti, dei quali anche la sottoscritta fa orgogliosamente parte.

Insomma, per me una lettura meravigliosa, che ha l’unica pecca di essere troppo breve, troppo appetitosa, una lettura che si divora e che immediatamente si vorrebbe leggere da capo (e pensate che io non l’abbia fatto, per caso??)

Bravo Marco Malvaldi, che padroneggia Storia e storia senza inciampo alcuno. Che non teme di far scendere Galileo e la sua gloriosa biografia ad un livello tale da renderlo fruibile a tutti, senza temere, per questo, di intaccare la sua figura e il suo genio sconfinato.

Galileo Galilei diventa uno di noi in altre parole, senza smettere mai i panni del grande scienziato. E se non è magia, questa….

Marco Malvaldi nasconde la sua bacchetta magica nella manica, come un asso pronto a calarsi sul tavolo verde. Magia o ingegneria, non cambia il risultato. Oscura e celeste è uno dei romanzi più godibili di quest’anno. E lo dico adesso, che è solo aprile.


Trama

L’Europa è in guerra, le risorse scarseggiano ed è in corso una pandemia: no, non stiamo parlando di attualità ma dell’anno 1631. A Firenze la peste infuria, il Granduca dà disposizioni per limitare i contagi ma c’è chi sa trarre beneficio dalle situazioni di emergenza: tra gli altri, un “filosofo naturale” che con la scusa del morbo ha ottenuto di stampare il suo ultimo libro in città anziché a Roma, eludendo gli accaniti controlli dell’Inquisizione. È Galileo Galilei, l’uomo che con il suo “cannone occhiale” ha scoperto le fasi di Venere e i satelliti di Giove, che fa esperimenti sul pendolo e sulla caduta dei gravi e adesso sta per pubblicare il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: un’opera scritta in volgare affinché tutti possano capire che non l’uomo con i suoi dogmi bensì il Sole sta al centro dell’universo. La vista di Galileo, però, è sempre più appannata, e le sue minute devono essere trascritte per il tipografo dalla figlia Virginia, che ha preso il velo nel convento di San Matteo in Arcetri. E come osservando attentamente la Luna si scopre che è coperta di macchie, così anche un luogo di preghiera, a frequentarlo assiduamente, rivela aspetti inattesi: c’è chi dice, per esempio, che alcune sorelle “ricevano”; che in una cella il lume rimanga acceso troppo a lungo; che una notte si sia udito il suono di un corpo che cade… Galileo dovrà portare luce in un mistero più buio di una notte senza stelle, ma nulla può fermarlo perché lui sa che ogni cosa illuminata ha una parte oscura: sta a noi capire da che lato osservarla. E quando arriviamo a vederla nella sua interezza, ci avviciniamo alla nostra natura celeste. 

Marco Malvaldi torna al giallo storico riportando in vita il padre della scienza moderna: un toscano verace, amante del vino e della tavola, incline alle facezie ma capace di volgere il proprio straordinario ingegno alla conoscenza, consegnandoci gli strumenti attraverso cui pensare il futuro.


L’autore

Marco Malvaldi, (Pisa, 1974), chimico e scrittore, ha esordito nel 2007 per Sellerio con La briscola in cinque, primo degli otto volumi dedicati ai “vecchietti del BarLume”, divenuti nel 2013 una serie televisiva e seguiti da una lunga serie di romanzi e di saggi di divulgazione scientifica. Per Giunti ha pubblicato La misura dell’uomo (2018) e – a quattro mani con Paolo Cintia – Rigore di testa (2021). I suoi ultimi libri, scritti insieme a Samantha Bruzzone, sono Chi si ferma è perduto (Sellerio, 2022) e La molla e il cellulare (Raffaello Cortina, 2022).


  • Casa Editrice: Giunti Editore
  • Genere: Giallo Storico
  • Pagine: 352
  • Prezzo: E 19,00