
Buongiorno Marc. E’ Catherine Aumonier, direttrice aggiunta dell’infermeria della prefettura di polizia. Ti chiamo per un parere su un caso piuttosto strano. Ieri abbiamo ricoverato una giovane donna, totalmente amnesica, che la Brigade Fluviale ha ripescato nella Senna. Dal momento che non ho la tua email, ti mando il suo fascicolo via fax. Richiamami per dirmi se la conosci. A dopo”.
Trama
A Parigi, in una notte nebbiosa, qualche giorno prima di Natale, una ragazza viene salvata dalle acque della Senna. È nuda, non ricorda nulla, ma è ancora viva. La donna misteriosa viene accompagnata al pronto soccorso, ma riesce a scappare e a far perdere le proprie tracce. Gli esami del DNA rivelano la sua identità: è la pianista Milena Bergman. Ma qualcosa non torna, perché la famosa musicista risulta morta in un incidente aereo più di un anno prima. È una indagine per l’ufficio affari non convenzionali della polizia di Parigi, l’occasione che Roxane, un’ispettrice messa in disparte dai suoi capi, aspettava per prendersi la rivincita che merita. Quando la sua inchiesta intreccia il destino dello scrittore Raphaël Batailley, l’ex fidanzato di Milena, i due si trovano catapultati in un enigma inquietante: è possibile essere al tempo stesso vivi e morti?
Il nuovo romanzo di Guillaume Musso è un noir a perdifiato sulle tracce di una donna misteriosa, e dei segreti che la sua vita porta con sé.
Recensione
Dove c’è un mistero che si mostra impossibile da sciogliere, c’è Guillaume Musso.
Non è uno slogan, questo, ma una sorta di marchio di fabbrica per l’autore francese più letto al mondo.
Guillaume Musso si è conquistato, a suon di successi editoriali, un posto di prim’ordine tra i lettori di noir. I suoi libri incontrano da sempre i favori del pubblico per la sua straordinaria capacità di costruire storie incredibili, dove il mistero diventa il motore principale e trasforma le sue trame in vere calamite per chi legge. Misteri impossibili da svelare, che sembrano sfidare tempo e spazio. E dentro al mistero, amori travolgenti o indagini di polizia che sono corse contro il tempo.
La penna di Musso, insomma, è unica. Non si può replicare.
“La sconosciuta della Senna” appare sin dalle prime pagine coerente con ciò che l’autore ci ha abituato a leggere. Una ragazza che sembra far rivivere una affascinante pianista morta in un incidente aereo. Uno scrittore che scrive chiuso tra le mura di una clinica psichiatrica. Una poliziotta in cerca di una nuova opportunità. Un poliziotto in coma, che ha portato via con sé il mistero di alcune morti che sembrano legate tra loro. E Parigi sullo sfondo, con i suoi caffè, i suoi boulevard, le sue soffitte polverose.
Le pagine volano via veloci e la prosa di Guillaume Musso scorre come sabbia in una clessidra. Bella da leggere, suadente, misteriosa. Come un camaleonte, si sposta veloce e sinuosa tra vari registri. Quello colloquiale, quello tipico del poliziesco e quello che appartiene al lato romantico di ognuno di noi.
In un lasso temporale strettissimo (la vicenda si svolge tra il 21 e il 25 dicembre) la storia si dipana, travolgente e inaspettata. Si, perché quella che parte come una storia legata esclusivamente alla ricerca dell’identità della giovane donna ripescata nella Senna, diventa, in realtà, una storia di ben più ampio respiro, che coinvolgerà la vita di diversi personaggi.
Musso controverte, come suo solito, qualsiasi aspettativa del lettore, e lo conduce per mano su territori inaspettati. La continua scoperta che il lettore fa pagina dopo pagina è una spilla che affonda nella carne, tanto incuriosisce e stupisce al tempo stesso.
Durante il meraviglioso viaggio intrapreso tra le pagine di questo romanzo, ci imbattiamo nelle tematiche care all’autore come il rimpianto verso il passato, la morte come passaggio verso altri mondi, l’amore travolgente che fa compiere scelte discutibili e fa cedere all’inganno, il desiderio di riscatto, il doppiogioco di chi sa mostrarsi diverso da ciò che è nella realtà.
Il saper mescolare questi ingredienti per farne un quadro unico, coerente e meraviglioso è tipico di Musso, che anche stavolta non delude le mie aspettative.
Con un taglio più investigativo e poliziesco, Musso costruisce un romanzo che vira verso il thriller, sebbene non abbandoni mai la vena noir che sempre contraddistingue le sue opere.
Il finale mi ha un po’ delusa, in verità. Una chiusura repentina, quasi una resa all’ineffabilità della natura umana, non mi ha permesso di prendere congedo dalla storia narrata come avrei voluto.
La mia sensazione è che l’autore abbia (volutamente?) lasciato qualcosa di incompiuto. Quest’ultimo aspetto ha acceso a mille la mia immaginazione, soprattutto in relazione alla figura della poliziotta, che a un certo punto esce di scena.
Beh … temo che dovrò attendere per sapere qualcosa in più. Almeno fino al prossimo lavoro di questo poliedrico autore, che riesce sempre a stupire il suo pubblico, senza essere ripetitivo o scontato.
Arrivederci a presto, Guillaume….
L’autore
Romanzo dopo romanzo, Guillaume Musso ha costruito un legame unico con i suoi lettori. Nato ad Antibes nel 1974, ha iniziato a scrivere dopo gli studi e non si è più fermato, nemmeno quando è diventato professore di Economia. I suoi libri, tradotti in 40 lingue, e più volte adattati per il cinema, lo hanno consacrato come uno dei più importanti scrittori di noir.
- Casa Editrice: La Nave di Teseo
- Collana: Oceani
- Traduzione: Sergio Arecco
- Genere: noir
- Pagine: 322
…forse il finale (aperto?) è figlio del volersi lasciare uno spiraglio per un seguito? Ormai la serialità è un verme che si insinua 🙂
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È probabile 😊
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