BLU di Giorgia Tribuiani


Abbassi lo sguardo e un respiro ti trema in bocca. Senti il palato e la lingua secchi. Vorresti dell’acqua. Non prenderai dell’acqua: non ti chinerai sul tavolino, non toccherai il bicchiere. Non ti muoverai, Blu, che se tu muovessi potrebbe muoversi anche lei.

Trama

Ginevra, per tutti Blu fin da bambina, ha diciassette anni, frequenta il liceo artistico ed è una ragazza solitaria intrappolata in un mondo tutto suo fatto di rituali ossessivi e gesti scaramantici. I suoi genitori sono divorziati e Blu vive con la madre, una donna che lavora molto ed è spesso fuori casa. Blu ha un fidanzato, che non riesce a lasciare perché divorata dai sensi di colpa, un ragazzo che vorrebbe amare e di cui, invece, sopporta appena la presenza. L’unica cosa che ama davvero è l’arte, e disegnare risulta un’attività in cui dimostra di avere talento. Così, quando durante una gita scolastica assiste a un’esibizione di performance art, resta folgorata da quel modo di esprimere l’atto creativo e dall’artista stessa, fino a sviluppare per lei una vera e propria ossessione. A questo punto, i pensieri maniacali si fanno via via più opprimenti, finché la sua determinazione a essere una brava ragazza la porta a vivere uno sdoppiamento della personalità subdolo e pericoloso.

Un romanzo forte e diverso che ci trascina nella mente claustrofobica di Recensione, prigioniera di azioni morbose e incomprensibili manie, sino a svelarne il delirante meccanismo.

Il ritmo serrato, imprevedibile, e la densità della scrittura rendono in modo perfetto il tormento psicologico della protagonista e l’incessante lotta interiore per sconfiggere il suo doppio.

Un libro che conferma il grande talento di Giorgia Tribuiani, autrice nuova e originale, capace di immedesimarsi e rendere appieno l’essenza e il tormento dei suoi personaggi.


Recensione

Una lettura come un viaggio tortuoso dentro le profondità insondabili di Ginevra, una diciassettenne dei giorni  nostri. Ginevra, che tutti chiamano Blu, un nomignolo che risale ai tempi della sua infanzia, tempi felici, quando i suoi non si erano ancora separati.

Poi la catastrofe si è fatta strada in lei: la separazione dei suoi, il padre che ha una nuova compagna e una nuova figlia, la scuola, dove è trasparente come vetro, sola, distante. E poi Roberto, il suo fidanzato, verso il quale nutre una malcelata avversione, che vorrebbe lasciare ma non ci riesce.

Blu vive subendo un’esistenza che pare segnata dal senso di colpa. Blu subisce i suoi riti, vere e proprie fissazioni che trovano nella ripetizione e nei numeri la loro naturale valvola di sfogo.

Blu è prigioniera delle sue convinzioni e vittima di un malevolo e perverso gioco di causa ed effetto: le sue azioni, i suoi ingovernabili pensieri o i suoi desideri più reconditi, se espressi o concretizzati in parole o azioni,  potrebbero provocare vere e proprie catastrofi. Blu è costretta a fingere, a reprimere i suoi sentimenti e a tacitare le sue volontà, per timore di fare del male a chi le vuole bene.

Ma, a consolare la sua vita intrappolata nella desolante gabbia del senso di colpa c’è il disegno. Blu ha talento e nel disegno ritrova se stessa. Ma l’arte sarà anche la molla che la condurrà in un nuovo precipizio. Un abbisso che tuttavia le servirà per fare chiarezza in se stessa. Per scacciare il demone che la tiene prigioniera.

Una lettura insolita, che rompe ogni schema.

Una lettura difficile, complicata. Una lettura che sedimenta ma che ha bisogno di tempo affinché il lettore possa farla propria. Comprendere Blu è un’impresa difficile. Aiutarla diventerà un bisogno primario, ma impossibile.

L’autrice riesce a descrivere le dinamiche complesse e oscure che tengono per le briglia le nostre sensazioni, conducendo il nostro inconscio in luoghi inesplorati, dove ciò che crediamo diventa verità. Una verità che diventa sempre più difficile da scardinare.

La sua scrittura è ipnotica, cadenzata in un ritmo che diventa opprimente, che porta al lettore un senso di ribellione.  Giorgia Tribuiani racconta la storia di una catarsi e lo fa con modalità inusitate. Per esempio utilizzando la seconda persona singolare. L’autrice parla a Blu, descrivendo le sue scelte e i suoi pensieri come fossero dei comandi. O, al contrario, come se fosse l’autrice a subire le scelte e i pensieri della protagonista. Il risultato è lo spaccato della vita di un’adolescente in una gabbia, dietro a sbarre che è così difficile rompere.

Un libro che diventa manuale di istruzioni per adolescenti complicati, la cui complessità spesso è frutto delle scelte degli adulti che gli stanno intorno. Da bambini, da giovani, senza una corazza a difendere la tenerezze della carne e del cuore, è facile ferirsi, sanguinare. Curare queste ferite fino a farle guarire non è semplice. Prevenirle, spesso, ancora più difficile.


L’autrice

Giorgia Tribuiani è nata ad Alba Adriatica ma vive a Bologna. Dopo la laurea in Editoria e giornalismo e un master in Marketing e comunicazione, ha collaborato con testate giornalistiche e agenzie di stampa e curato la comunicazione online per alcune multinazionali. Attualmente lavora come docente di Scrittura creativa presso la Bottega di narrazione, il Penelope Story Lab e la Side Academy. Ha esordito nel 2018 con il romanzo Guasti, edito da Voland.


  • Casa Editrice: Fazi Editore
  • Collana: Le Strade
  • Genere: narrativa italiana
  • Pagine: 464