NOBODY di Charlotte Link


La stupidità unitamente all’incoscienza. E’ di questo che soffre il mondo.

Trama

A Scarborough, una località di mare dello Yorkshire, viene trovato il corpo di una studentessa brutalmente assassinata. Per mesi la polizia brancola nel buio alla ricerca non solo di un autore, ma anche di un movente. Fino a quando un nuovo omicidio scuote gli abitanti della cittadina. Questa volta la vittima è una donna anziana. Le modalità dell’assassinio, tuttavia, sono le stesse e la poliziotta incaricata delle indagini si convince che il nesso fra gli omicidi sia da ricercare nel passato delle due famiglie. E, con l’aiuto di un diario trovato per caso, si imbatte in una vicenda accaduta più di mezzo secolo prima, quando in paese era arrivato insieme agli sfollati da Londra durante i bombardamenti, un bambino di cinque anni apparentemente orfano, ritardato e che si era subito attaccato a una ragazzina di poco maggiore. Brian era il suo nome: questo era tutto ciò che si sapeva di lui. Da tutti era stato «battezzato» Nobody e da tutti era stato maltrattato per anni, atrocemente. A Scarborough tutti avevano cercato di dimenticare questa brutta storia. Ma ognuno, in cuor suo sapeva che un giorno o l’altro sarebbe saltata fuori.

Recensione

Da diversi mesi avevo sul mio kobo questo romanzo di Charlotte Link, affermata e prolifica autrice tedesca che non avevo mai letto prima. Mi sono decisa a leggere questo thriller per interrompere una serie di letture di generi diversi, rispondendo così al bisogno di tornare al mio genere preferito.

La scelta si è rivelata giusta. Il romanzo, uscito in Italia nel 2010, è un bel tomo di oltre 500 pagine, che scorrono via senza sforzo, grazie all’alternanza di passato e presente, in una trama claustrofobica e circoscritta ad un numero ridotto di personaggi.

Mi piace molto quando, in un romanzo, viene inserita una storia che si svolge nel passato. Finisco sempre per rimanerne affascinata, spesso anche di più rispetto alla vicenda del presente.

In più, l’ambientazione profondamente inglese ha fatto il resto. Il suggestivo Yorkshire, le sue brughiere, le terre verdi scoscese verso il mare, le piccole cale odorose di alghe dove un mare di acciaio, freddo e spumoso, riversa la sua forza, le fattorie isolate, dove greggi pascolano incessantemente in un clima uggioso e inclemente. Insomma, un quadro decisamente pieno di inquietante appeal, fatto apposta per introdurre il lettore a confrontarsi, volente o nolente, con la malvagità dei suoi simili.

La struttura del romanzo appare immediatamente insolita. L’autrice non dà immediato risalto alla figura del poliziotto che è incaricato di indagare. L’ispettrice Valerie Almond giunge sulla scena quasi in sordina, e non è affatto la protagonista della storia. L’indagine non è centrale nel romanzo e la Link non si dilunga mai nel descrivere scene del crimine, né ci trascina ai bordi di tavoli autoptici e men che mai ci introduce negli ambienti della Polizia. Il lettore è invece catapultato al centro della storia, investigatore inconsapevole dal quale ci si aspetta che registri ogni frase detta, ogni comportamento, ogni coincidenza che suona sospetta.

Quasi a corroborare questa impressione, la Almond è spesso colta in momenti di sconforto e di difficoltà, cosciente di brancolare nel buio, costretta talvolta a sentirsi inadeguata e anche confusa di fronte agli eventi, spesso in contraddizione tra loro. Saranno infatti i personaggi a doversi, in qualche modo, far carico dell’indagine. I loro sospetti, i loro comportamenti saranno fondamentali per la soluzione del caso.

Ho giudicato questa costruzione assai efficace per sottolineare la necessità che il lettore stia costantemente all’erta per cogliere i vari indizi necessari a trovare l’assassino.

Anche la ristretta cerchia degli indiziati ci riporta allo schema classico del giallo. Si sa, da subito, che l’assassino è uno dei sospettati come si sa bene che ognuno di questi personaggi ha qualche scheletro nell’armadio.

La figura più centrale è quella di Leslie, medico di successo che non può dire di aver avuto altrettanto successo nella propria sfera privata. Leslie infatti è divorziata e sta attraversando un periodo piuttosto negativo, presa a combattere una difficile battaglia contro la solitudine che la attanaglia.

Giunta nello Yorkshire da Londra, si troverà a dover sopire l’istinto di protezione verso la sua vecchia amica d’infanzia Gwen, che sembra destinata a subire le subdole attenzioni di un cacciatore di dote, e a indagare nel passato di sua nonna Fiona. Un passato misterioso, di cui Leslie non conosce che la superficie.

E mentre il passato verrà drammaticamente a galla, la smania di scoprire la verità sarò così pressante da farci ingoiare pagine su pagine per poi rivelare una storia terribile da immaginare.

Il romanzo ci parlerà chiaramente di come un segreto nascosto per anni fatichi a farsi svelare e di come la debolezza di un uomo possa avere conseguenze catastrofiche. Una cosa non detta per lungo tempo da sasso si trasforma in macigno, difficile da sollevare. E ci renderemo conto che l’occhio a volte vede solo ciò che vuole vedere. Perché l’uomo possiede mille alibi pronti a sollevarlo dalla colpa. E perché l’acredine e l’infelicità crescono esponenzialmente se non sono leniti dalla compassione e sono destinati a scoppiare con enorme fragore.

Leslie imparerà tutto questo a sue spese. Il dolore e l’amara realtà che dovrà suo malgrado digerire la metteranno tuttavia in condizioni di affrontare la propria vita con quel coraggio che fino a pochissimo tempo prima le mancava, mettendola in balia delle sue insicurezze.

Nobody è un thriller psicologico magnificamente congegnato, che fruga nell animo umano senza pudore e che porta a galla aspetti di cui non vorremmo parlare. Le debolezze dei personaggi di Charlotte Link sono un po’ anche le debolezze di tutti noi. Debolezze che nascono quasi innocenti e innocue ma che il tempo può trasformare in enormi e tragici eventi, dai quali non possiamo e non sappiamo redimerci.

Come in ogni giallo che si rispetti l’assassino sarà chi non ti saresti mai aspettato, proprio a riprova del fatto che le apparenze possono ingannare anche la mente più spregiudicata.

Insomma, un giudizio più che positivo per questo romanzo che ben mi predispone verso le altre opere di questa autrice. A molto presto, signora Link! E piacere di aver fatto la sua conoscenza!

L’autrice

Charlotte Link, nata nel 1963, è una delle scrittrici tedesche più affermate. In Italia Corbaccio ha pubblicato La casa delle sorelleLa donna delle roseAlla fine del silenzioL’uomo che amava troppoLa doppia vitaL’ospite sconosciutoNemico senza volto; la trilogia Venti di tempestaProfumi perdutiUna difficile ereditàL’isolaL’ultima tracciaNobodyQuando l’amore non finisceIl peccato dell’angeloOltre le apparenzeL’ultima volta che l’ho vistaGiochi d’ombraL’ingannoLa scelta decisiva, La palude e il memoir Sei nelle mie parole.

  • Editore: Corbaccio
  • Genere: thriller
  • Pagine: 541