LE COLPE DELLA NOTTE di Antonio Lanzetta

TRAMA ➡️ La sera in cui i suoi genitori sono morti, Cristian è uscito di casa sbattendo la porta, arrabbiato con il mondo. Non avrebbe mai immaginato cosa lo aspettava al suo ritorno: un lago di sangue sul pavimento della cucina e la pistola d’ordinanza stretta tra le dita di suo padre. Un omicidio suicidio, avevano detto. E poi era stato spedito al sud, a Castellaccio, nella casa famiglia di Flavio, che continua a salvare ragazzini dal buio in cui a volte vengono risucchiati.

Davvero il padre di Cristian ha ucciso la madre e poi si è tolto la vita?

Qualcosa di oscuro sembra nascondersi dietro quello che apparentemente è un inspiegabile delitto e Damiano, lo Sciacallo, inizia la sua indagine personale, trovandosi come sempre a scavare fino alle radici del male.

Mentre prova a rimettere insieme i pezzi della sua vita, Cristian conoscerà il dolore, l’amicizia, la paura, e comprenderà che alcune ferite non si rimarginano mai. Come quelle di Girolamo, un maresciallo dei carabinieri in pensione, ossessionato dall’Uomo del Salice e dalla scomparsa di una bambina avvenuta negli anni ottanta.

RECENSIONE ➡️ La storia di Castellaccio e dei suoi abitanti è una storia di eterni ritorni.

Con “Le colpe della notte” il ritorno  stavolta avviene attraverso gli occhi di Cristian, un ragazzo di diciassette anni a cui la vita ha già tolto tutto. Adolescente problematico, solo, in sovrappeso e con una preoccupante dipendenza dai videogiochi, conduce una vita opaca a Firenze, fatta di solitudine. Finchè la vita non gli tira il più atroce degli scherzi.

Ed ecco che, come già era successo a Flavio, anche Cristian si ritrova a Castellaccio. Per lui non c’è un nonno ad attenderlo. C’è solo Flavio e la sua casa famiglia. Flavio, un animo tormentato che continua la sua battaglia personale volta a salvare giovani vite sbandate e senza futuro.

Il romanzo investe molto sulla figura di Cristian e Lanzetta è molto bravo ad immedesimarsi negli stati d’animo del ragazzo e ancor di più a rappresentare le complicate dinamiche dell’adolescenza.

Così come era successo a Flavio, anche per Cristian si intravede un poco di serenità. Pian piano il ragazzo sembra risorgere dalle sue personali ossessioni grazie all’amicizia di Orso e di Jay-C.

Ma l’ombra è in agguato e prende le forme delle vicende del passato. Un passato di morte.

L’Uomo del Salice non è mai stato sconfitto del tutto. Castellaccio ne serba il doloroso ricordo, come lo subiscono, da sempre, anche Flavio, Stefano e Damiano.

Quest’ultimo in particolare è tormentato. Damiano, lo Sciacallo, è uno che non molla la presa. Uno che vuole conoscere la verità. Uno che scava. Uno che poi trova.

Ma le scoperte a volte scatenano un effetto domino devastante. Ed infatti la vicenda prenderà una direzione inaspettata, perché ciò che sembra a volte è decisamente lontano da ciò che invece è.

Anche per Cristian arriverà il momento di farsi delle domande. Non solo sulla sua vita e sulla sua famiglia, ma anche sul recente passato. Castellaccio serba molti misteri da svelare e uno è quello di Elena, una bambina che è scomparsa nel 1987 e che non è più stata ritrovata.

In una girandola di eventi la verità verrà a galla, dolorosa come sempre, lasciandoci attoniti e con l’amaro in bocca.

Le colpe della notte è forse il romanzo più soft dell’intera trilogia. Dopo il delirio di sangue del precedente romanzo “I figli del male”, Castellaccio torna a propinarci una storia più personale, dentro ad una vicenda meno sovrannaturale e più ancorata alla realtà. Una storia di ossessione, dove la debolezza di un uomo è causa ed effetto di un crimine odioso e cattivo. Una storia dove non vince nessuno.

Castellaccio assume adesso una veste più “normale”, non più l’ombelico del mondo di ogni più cruda nefandezza, bensì il luogo dove la disgrazia e l’ossessione sono i moventi per gli errori di un uomo.

Una parabola discendente per la gang di Castellaccio, che pare trovare la propria pace attraverso la liberazione dai propri demoni. Una epilogo dolce anche per il giovane Cristian, che lascerà Castellaccio per essere adottato dai nonni.

Che Lanzetta abbia messo la parola fine alle storie di Castellaccio è cosa probabile e lo si può intuire chiaramente dall’epilogo. Certo, Lanzetta lascia molte cose irrisolte. Noi lettori sappiamo bene cosa cela Castellaccio. Sappiamo che le anime di molte persone ancora sono dannate e non potranno lasciare quel lembo di terra assolato e baciato da uno dei mari più belli del mondo.

Chissà se Antonio ci ripenserà. Magari tra un po’, quando la nostalgia dei ragazzi di Castellaccio lo travolgerà e non potrà più opporvi resistenza. Per noi lettori questo accadrà molto prima e non potremo che aspettare in silenzio.

  • Editore: La Corte Editore
  • Genere: noir
  • Pagine: 272