SORELLE di Daisy Johnson

 
Se il cervello è una casa con tante stanze, allora io vivo nello scantinato. E’ buio e silenzioso. A volte sento qualcosa che si muove sopra alla mia testa, come dell’acqua che scorre nei tubi o qualcosa che viene digerito lentamente. A volte c’è una luce forte e riesco a vedere dove vivo. Tutti gli angoli e gli scompartimenti del sottoscala, ogni piccolo spazio. Le pareti sono umide al tatto. Ho dovuto farmi piccola per entrarci, allungarmi come le bisce che crescono nell’erba vicino alla spiaggia.
Se il cervello è una casa con tante stanze, in ognuna ci abita Settembre. Le stanze sono grandi come chiese e lei si gonfia come un pallone per riempirle, i suoi pensieri fanno rumore come le sirene antinebbia e suonano in tutte le  stanze come  campane. Non so che aspetto hanno le sue stanze, ma quando me le immagino somiglianti alla spiaggia, con la bassa marea, chilometri di sabbia, acqua a non finire. Certe volte ripenso al formicaio e capisco che è come qui, con tutte le pareti che si schiacciano, le gallerie che crollano un momento dopo che sono strisciata fuori.

Trama

Le sorelle adolescenti Luglio e Settembre sono strette da un legame simbiotico forgiato con una promessa di sangue quando erano bambine. Vicine quanto possono esserlo due ragazze nate a dieci mesi di distanza, a volte è difficile stabilire dove finisca l’una e cominci l’altra. Abituate all’isolamento, non hanno mai avuto amici: bastano a se stesse. Ma un pomeriggio a scuola accade qualcosa di indicibile. Qualcosa da cui non si può tornare indietro. Alla disperata ricerca di un nuovo inizio, si trasferiscono con la madre dall’altra parte del paese, sul mare, in una vecchia casa di famiglia semiabbandonata: le luci tremolano, da dietro le pareti provengono strani rumori, dormire sembra impossibile. Malgrado questo inquietante scenario, a poco a poco la vita torna ad assumere una parvenza di normalità: nuove conoscenze, falò sulla spiaggia… Luglio si accorge però che qualcosa sta cambiando, e il vincolo con la sorella inizia ad assumere forme che non riesce a decifrare. Ma cos’è successo quel pomeriggio a scuola che ha cambiato per sempre le loro vite? Ricco di tensione e profondamente commovente, il secondo romanzo della talentuosa Daisy Johnson penetra a fondo nelle zone più oscure dei legami affettivi, raccontando una conturbante storia d’amore e invidia tra sorelle che i fan di Shirley Jackson e Stephen King divoreranno.


Recensione

Un rapporto simbiotico in cui si è innestato un piccolo tarlo. La boccuccia ossuta, rosicchia pianissimo ma è inesorabile e morde, consuma, erode, spacca.

Tutto sembra bello e idilliaco, le due sorelline quasi coetanee, una dai capelli come fili di seta, indomita, volitiva, curiosa. L’altra più scura e incerta, quasi un’ombra che segue la sorella maggiore come se fosse una sua espansione corporea.

Insieme, quasi una sola anima in due corpi dissimili. Inseparabili, unite, indivisibili. In quella perfezione, in quella apparente dolcezza, si scopre una crepa. Che si allarga, che contagia, che distrugge.

Settembre e Luglio sono nate a dieci mesi di distanza. Il loro è un rapporto escludente e chiuso, in cui a nessuno è concesso di affacciarsi, neanche alla madre, una figura sfuggente, intrappolata nel malessere e nel lutto. Settembre e Luglio non hanno amici. Bastano a se stesse. Crescono dentro ad un mondo solo loro, fatto di codici, di giochi inventati, di una complicità quasi patologica che diventa mania, suggestione, dipendenza.

Settembre è crudele e manipolatrice. Luglio la asseconda, sempre un passo indietro. Sempre pronta a giustificare la sorella, ad accontentare ogni suo capriccio, ad obbedire ad ogni suo ordine e a sottostare ad una sistematica pressione che mina il suo equilibrio e riduce inesorabilmente la sua volontà. Ma Luglio senza Settembre è come se non esistesse. Un amore asfittico la lega a lei, alla quale non sa negarsi. Settembre è luce ma è anche buio. Una malattia alla quale Luglio a volte vuole sottrarsi, pur sapendo che soccomberà alla sua virulenza. Tra le due sorelle c’è un rapporto malato, del quale si intravede, tra le pagine, la terribile carica pestilenziale e il potenziale distruttivo che porta con sé.

Follia e accondiscendenza descrivono un rapporto di sudditanza psicologica in cui la malvagità, le gelosie e il desiderio di esclusione prolificano indisturbati. Follia e accondiscendenza che vestono i panni rassicuranti dell’affetto, della complicità. Attorno alle due sorelle solo assenza, e una casa misteriosa, quasi una creatura dotata di una vita propria, che nasconde ricordi dolorosi.

Finchè qualcosa accade. E rompe ogni equilibrio. Dopodichè ci sarà solo caos. Dopodichè una nuova esistenza dovrà trovare sfogo, collocazione, motivazione.

La scrittura di Daisy Johnson è un pozzo di incertezza e di sospetto. E’ subdola e abbacinante e attira il lettore nelle sue trappole. La curiosità che desta in chi legge è una spirale che si attorciglia ai pensieri. Il malessere che suscita è sempre più stordente poiché una viscida sollecitudine si fa strada tra le ciglia.

“Sorelle” è un grandioso ritratto delle molteplici sfaccettature dei rapporti familiari in cui ritroviamo le innocue complicità che lo caratterizzano ma anche dinamiche che sfuggono a qualsiasi classificazione, proprio perché esclusive, escludenti e tremendamente personali. Rapporti in cui entrano in gioco forze opposte ed esplosive, comandate da sentimenti imbizzarriti e indomabili. Rapporti spesso blindati, incomprensibili, dove amore, possesso e abnegazione si mescolano e assumono sfumature imperscrutabili.

Un groviglio assai complesso e difficile da descrivere, che tuttavia Daisy padroneggia e ipnotizza con un potere quasi magico. Un groviglio che si scioglierà inaspettatamente, in un epilogo che lascia attoniti e, forse, anche sollevati. Una ferita inferta con premeditazione, con mano decisa a squarciare l’impenetrabile cortina che avvolge i rapporti familiari fino a farne brandelli.


L’autrice

Nata nel 1990, nel 2016 ha pubblicato la raccolta di racconti Fen, grazie alla quale ha vinto l’Harper’s Bazaar Short Story Prize, l’A.M. Heath Prize e l’Edge Hill Short Story Prize. Attualmente vive a Oxford. Fazi Editore ha pubblicato Nel profondo, il suo romanzo d’esordio finalista al Man Booker Prize, nel 2019.


  • Casa Editrice: Fazi Editore
  • Collana: Le Strade
  • Traduzione: Stefano Tummolini
  • Genere: narrativa straniera
  • Pagine: 202