PERFECT DAY di Romy Hausmann

Niente male, Coccinella. Ma soprattutto dobbiamo sempre riflettere a fondo sulle cose. Da soli i nostri sensi – la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto, il gusto – possono ingannarci. Non basteranno mai per comprendere il mondo nella sua interezza. Dobbiamo pensare. E sentire…..


Trama


Dieci bambine scomparse nei dintorni di Berlino. Dieci piccoli corpi ritrovati nei boschi, in vecchie rimesse, in cantieri abbandonati. E un’unica traccia: una serie di fiocchi rossi appesi ai rami degli alberi, che guidano fino al luogo in cui giacciono le vittime. Sono passati quattordici lunghi anni dal primo omicidio e finalmente la polizia stringe il cerchio intorno al presunto colpevole: il filosofo di fama mondiale Walter Lesniak, ribattezzato dalla stampa il “Professor Morte”. Ma dal momento dell’arresto, quello che un tempo era uno stimato docente universitario, sembra paralizzato dallo shock e aver perduto una delle fondamentali capacità dell’uomo: la parola. Più lui tace, più le cose si complicano. C’è solo una persona che non crede alla sua colpevolezza: sua figlia Ann, determinata a provare l’innocenza di quel padre straordinario, affettuoso e protettivo, e a scoprire chi è il vero killer. Un viaggio che la porterà a esplorare i lati più oscuri dell’animo umano. L’ultimo thriller di Romy Hausmann vi trascinerà nel mondo tormentato delle emozioni umane, un’esperienza terribile e bellissima allo stesso tempo.


Recensione

Un giorno, che sembra uguale agli altri, segna la fine di una vita felice. Ann vede crollare il suo piccolo mondo quando suo padre, uno stimato accademico, viene arrestato con l’accusa di essere un pluriomicida, il killer che nel corso di diversi anni ha rapito e ucciso dieci bambine.

La sua vita si interrompe. Anzi, si rompe, in mille pezzi.  Tutto viene cancellato in un attimo. Rimane solo il terrore di essere riconosciuta e il dolore, enorme, di sapere il suo amato padre in carcere, accusato ingiustamente di crimini orrendi. Lui, che l’ha cresciuta amorevolmente dopo che la madre è morta di leucemia, in una sorta di simbiosi perfetta, fatta di amore, comprensione e affetto smisurato.

Ann deve rimettere insieme la sua vita, con l’unico obiettivo di dimostrare l’innocenza del padre.

Chi potrebbe mai essere lei, se il suo amorevole padre fosse il killer dei fiocchi rossi?

Ma scavare rischia di portare alla luce le tessere di un rompicapo assurdo e ipnotico. E personaggi subdoli, che sembrano gridare la propria colpevolezza.

Romy Hausmann torna in libreria e ci regala, ancora una volta, un thriller magnifico, che vede nuovamente in prima linea i sentimenti umani e lo studio,  millimetrico, della psiche, dei suoi moventi e dei suoi schemi di difesa.

Da un lato l’indagine in cui Ann si trova imbrigliata, allo scopo di riuscire a mostrare l’estraneità del padre rispetto agli omicidi delle piccole. Dall’altro la storia, i fatti. Il movente dell’assassino, i suoi passi falsi. La conta delle vittime, le fatalità che improvvisamente accendono una luce, un faro che illumina una verità che non avevamo preso in considerazione.

Perfetc day è un thriller incredibile, dal ritmo serrato, che riesce a prenderti in ostaggio, in una corsa contro il tempo in cui ogni piccolo segno, ogni coincidenza non lo è fino in fondo. Niente accade per caso. Bisogna solo avere il coraggio di vedere in fondo al pozzo dei nostri sospetti.

Un thriller che disegna in modo sublime l’abbaglio che a volte i nostri sensi ci tendono. Agguati ai quali non dare ascolto, che spesso non ci piacciono, ma che si rivelano essere degli indizi, tarli che scavano nella mente fino a far affiorare ciò che non vorremmo mai sapere.

Una lettura incredibile, che porta con sé un fardello assai pesante. Quello delle allucinazioni della mente, che sa essere selettiva e subdola, facendoci vedere solo ciò che appare innocuo.

Fino a che punto conosciamo le persone che frequentiamo? Fino a che punto sappiamo essere imparziali, incorruttibili, obiettivi?

E in un giorno perfetto, mentre arrivano le note della nostra canzone preferita e qualcuno ci sorride amabile e ci dona un sorriso, la nostra felicità cammina sull’orlo del baratro. Così perfetta, ma anche così fragile e fugace. E anche ingannatrice. Subdola bandiera di ciò che vorremmo essere e dell’amore che vorremmo attirare a noi, trattenendolo per sempre. E quella felicità, quel sorriso, sono specchi, che riflettono una realtà ingannevole e distorta.

Romy Hausmann costruisce questo romanzo ricorrendo alle eco dei ricordi felici, utilizzando dei salti temporali e rendendo tutto confuso e senza senso. Eppure…. tutto potrebbe apparire diverso se dessimo ai ricordi un altro significato…

Siete pronti ad accogliere il dubbio? A lasciarlo fermentare dentro di voi? E ad accettare il rischio di esservi sempre sbagliati?


L’autrice

Romy Hausmann (1981) ha lavorato come caporedattrice di una casa di produzione televisiva a Monaco e poi come libera professionista per la tv. Vive con la sua famiglia in un cottage nei boschi vicino a Stoccarda. Il suo romanzo d’esordio, La mia prediletta (Giunti 2020), è stato un grande bestseller internazionale, rimasto per mesi al 1° posto della classifica dello Spiegel e opzionato per un film di prossima uscita. Un successo confermato dal suo secondo thriller La mamma si è addormentata. I libri di Romy Hausmann sono tradotti in 24 Paesi.


Casa Editrice: Giunti Editore

Traduzione: Alida Daniele

Genere: Thriller

Pagine: 384

LA MAMMA SI E’ ADDORMENTATA di Romy Hausmann

Nel bosco la notte è senza contorni, non posso più correre, solo procedere passo dopo passo, con le braccia tese in avanti. E’ come se mi avessero bendato gli occhi per poi farmi girare due volte su me stessa. Avanzo a tentoni tra gli ostacoli, da un tronco d’albero all’altro. Sotto i miei piedi sento i ramoscelli spezzati e le foglie scricchiolare; nelle orecchie il sangue sta scrosciando come l’acqua in uno scarico.

Trama

Era solo una ragazzina di quindici anni quando è stata condannata per un crimine atroce, di cui si è sempre dichiarata innocente. Adesso Nadja è una donna adulta e ha ormai scontato la sua pena. Non chiede altro che una vita normale, e quel lavoro anonimo come assistente in uno studio di avvocati sembra l’unico modo per tenere a bada gli incubi e il panico che la assale all’improvviso. Un’esistenza grigia e ripetitiva che però la fa sentire protetta. Ma un giorno, inaspettatamente, la morte rientra di nuovo nella sua vita. Laura, la moglie del suo capo, l’unica persona che le abbia mai dimostrato amicizia, ha commesso un tragico errore, un errore che è finito nel sangue. Adesso potrebbe perdere tutto: suo marito, sua figlia, le sue sicurezze. Nadja sa bene che cosa significhi. Ma sa anche che aiutarla la renderebbe sua complice. Mentre si dirige nei boschi dello Spreewald con un carico inquietante nel bagagliaio della macchina, non può certo immaginare che quel luogo popolato di oscure leggende diventerà teatro di una caccia spietata. Qualcuno sta cercando di trascinarla in un gioco perverso e Nadja capirà ben presto che il suo passato sanguinoso potrebbe fare di lei la vittima perfetta. O l’assassina perfetta. Chi si è macchiato di una colpa potrà mai essere libero? Ancora una volta Romy Hausmann ci regala un thriller che porta alla luce i lati più insidiosi della psiche umana.


Recensione

Due racconti in parallelo, che sembrano non incontrarsi mai. Due storie maledette, che non sembrano essere capaci di deviare verso un lieto fine.

Una passione insana, travolgente, ossessionante. Alla quale lei, Nelly, non sa sottrarsi, e che per lui, Paul,  è come la tela di un ragno, tessuta con malcelata innocenza ma pronta a chiudersi sulla preda.

E un disagio che affiora sempre più evidente, tra le pareti di un appartamento sporco e senza luce. Una madre distratta  e una bimba, Nadja, che tenta di sopire, di celare, senza riuscirci, tutte le sue mancanze. Per amore del fratellino. Per salvarlo e per salvarsi.

Un avvocato di successo sarà l’anello che metterà in relazione i due scenari, attraverso una storia nera come la notte, in cui l’inganno e la mistificazione giocano il ruolo principale.

Il risultato è un thriller che tiene il lettore costantemente sulla corda. Che porta la tensione al parossismo per stemperarla, subito dopo, attraverso un cambio di scena repentino. Un balzo tra uno scenario e l’altro. Tra due storie in cui crudeltà e cinismo corrono sul filo del rasoio.

La legge, per mezzo dei suoi tutori, appare come una creatura camaleontica e viscida. La legge si presta ad adattarsi agli scopi dell’uomo. Sa tutti dei suoi vizi. Sa come aggirare la colpa e come assolvere.

Ma siamo proprio sicuri che l’arguzia dell’uomo e il suo deplorevole doppiogioco siano in grado di deviare il corso della giustizia? Siamo proprio sicuri che chi ci appare debole e vulnerabile sia destinato a soccombere?

“La mamma si è addormentata” è un romanzo che serba molte sorprese. E che soggiace, in ultima istanza, alla convinzione che il bene debba sempre prevalere sul male.

In un continuo cambio di scena e attraverso alterne vicende al cardiopalma, Romy Hausmann mostra al mondo il suo talento narrativo. Le sue atmosfere, i suoi personaggi, il gioco delle apparenze che sa creare senza sforzo, sono calamite per il lettore, che sarà ammaliato dal susseguirsi ossessivo delle vicende.

La scrittura di Romy Hausmann è brillante, suadente e ipnotica. L’impianto narrativo che costruisce è un capolavoro di perfezione in cui si alternano i due piani narrativi e le lettere che Nadja, ormai adulta, scrive al fratello, nel tentativo di spiegargli cosa successe la notte che la loro madre si addormentò nel sonno irrevocabile della morte.

L’innocenza perduta, la voglia di riscatto da un lato. Il desiderio di essere amato, la follia che ci fa credere di poter deviare i corso degli eventi, l’impossibilità di ottenere un processo giusto,  dall’altro.

La Hausmann è bravissima a farsi interprete delle pulsioni umane, spesso innocue ma talvolta, invece, talmente avverse da creare fratture insaldabili.

Una storia distorta, cattiva, che mostra al lettore il nero che può celarsi dietro alle apparenze. Una storia nera, in cui non si salva nessuno. Nessuno, quando, forse, sarebbe bastato così poco per correggere il corso degli eventi. Ma l’uomo è così. Codardo, insincero, avido. E soccombe, alla sua codardia, alla sua falsità, alla sua avidità. Una storia che soppesa il passato e decide che è enorme, ingombrante, incancellabile.

Difficile sottrarsi ad un destino segnato. Facile farsi abbacinare dalle illusioni. Meraviglioso perdersi nel labirinto creato da una penna illuminata, in cui soccombere, in cui rassegnarsi e perdersi.


L’autrice

Romy Hausmann (1981) ha lavorato come caporedattrice di una casa di produzione televisiva a Monaco e poi come libera professionista per la tv. Vive con la sua famiglia in un cottage nei boschi vicino a Stoccarda. Il suo romanzo d’esordio, La mia prediletta (Giunti 2020), è stato un grande bestseller internazionale, rimasto per mesi al 1° posto della classifica dello Spiegel e opzionato per un film di prossima uscita. Un successo confermato dal suo secondo thriller La mamma si è addormentata. I libri di Romy Hausmann sono tradotti in 24 Paesi.


  • Casa Editrice: Giunti Editore
  • Traduzione: Alida Daniele
  • Genere: thriller
  • Pagine: 346