
Entra in casa e io mi incammino verso il cottage. Ancora una volta sento dei passi ad Hayden’s Glen, altri cervi o adolescenti ubriachi o gente morta, chi lo sa, ma il rumore non mi spaventa più.
Perché ho deciso che Adrian ha ragione.
Non devo avere paura di Anya.
Non sta cercando di farmi del male.
Non sta cercando di spaventarmi.
Sta cercando di dirmi qualcosa.
E credo sia il momento di levare di mezzo gli intermediari.
Trama
Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi. Un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà, pagina dopo pagina, in un inquietante crescendo, fino all’imprevedibile colpo di scena finale.
Recensione
## L’inebriante miscela tra suspense e orrore. La lacrima che scivola lenta e inesorabile e corrode ogni certezza. Il brivido che irrompe quando la morte non è l’ultima, irrevocabile parola prima della fine. Il dubbio inenarrabile che qualcosa torni dall’aldilà per correggere un errore che è insopportabile. E l’infanzia, corrotta e sporcata, che non è più l’eden che credevamo ##
<<Teddy, perché l’hai fatto?>>
Lo so, non bisognerebbe mai giudicare un libro dalla copertina. E’ un po’ come dire che l’abito fa il monaco. Ma è davvero impossibile resistere alla cover di questo strabiliante thriller che tende all’horror. Una casetta disegnata con i tratti incerti di un bambino, che figura anch’esso in primo piano, sorridente. E a fianco, l’immagine stilizzata di una figura agghiacciante. Un fantasma, uno zombie. Una presenza demoniaca che diffonde nell’aria tutta la sua forza e il suo orrore. E altri disegni, prodotti da una mano infantile, che scivolano fuori dalle pagine. Disegni che diventano sempre più lugubri, cupi, macabri.
Perché, ammettiamolo, non c’è niente di più inquietante di quell’angolino dell’infanzia che odora di inquietudine, di ambiguo, di subdolo e spaventoso. Quell’innocenza che si trasforma in sottile crudeltà. Quel candore che si traveste da inquieta preveggenza. Quell’aria infida che non è inconsapevolezza, ma una lucidissima e potente visione oltre il reale, oltre il raziocinio e l’intelletto.
Giunti Editore ha intercettato quest’opera fuori dalle righe, capace di scatenare nel lettore un’enorme curiosità. E l’ha data in pasto al lettore condita dalle migliori premesse. Se si pensa che perfino un certo King si è scomodato a dare un giudizio su questo libro, possiamo stare certi che “Teddy” sia e sarà il thriller dell’anno.
Teddy è un bambino di 5 anni, che vive sereno con i genitori in una casa bellissima. E Mallory è la sua nuova babysitter. Una ragazza dal passato tormentato e dai trascorsi tragici. Mallory assisterà ad una repentina metamorfosi dei disegni di Teddy e dovrà scoprire cosa ha scatenato, nel bambino, questo cambiamento. Quali eventi conosce, qual è la mano che guida la sua, piccola e inesperta? E’ davvero solo frutto di una fantasia che galoppa a tutta velocità?
In effetti ci sarebbe qualcosa da approfondire, in Teddy. Per esempio, l’identità della sua amica immaginaria, Anya. Quella che, a suo dire, non esiste davvero. Ma che è una presenza inquietante e indefinibile, che sembra voler pretendere qualcosa dal bambino. Anya, che sembra legata a Teddy da qualcosa di profondo, sopravvissuto al tempo e ad ogni regola. Per esempio, il passato, che fa capolino, tragico e insanguinato dalle finestre del cottage in cui Mallory trascorre le sue ore libere.
Qualcosa sembra voler rompere una cateratta ed esplodere all’esterno. Una voce che chiede aiuto e vendetta. Troppi interrogativi si addensano sulla casa perfetta dei genitori di Teddy. Forse, dietro ogni facciata si celano segreti che non ci aspettiamo. Un passato indecifrabile sembra gridare sempre più forte e Teddy sembra essere il mezzo attraverso il quale una forza innominabile cerca voce ed eco.
Il romanzo è arricchito dalle illustrazioni di Will Staehle, che ha curato la grafica di Anya, e di Doggie Horner, che ha confezionato i disegni di Teddy. L’immediatezza delle immagini, la loro forza evocativa, fanno di questo libro un vero gioiello per il lettore, che potrà godere di un affaccio privilegiato sulla storia senza scomodare troppo il suo spirito di osservazione.
La prosa di Jason Rekulak fa il resto. Limpida ma martellante. Senza alcuno sforzo, rinunciando completamente a qualsiasi effetto speciale se non quello delle parole e delle immagini, induce nel lettore un sottile brivido sulla schiena, quello che ci coglie quando aspettiamo qualcosa di subdolo, di viscido, di terribile. E’ un attesa incessante, che ci fa stare in bilico tra il paranormale e la suggestione. Ma è un brivido che non fa danni, quello che confeziona Rekulak. Perché questa non è solo una storia che toglie il sonno. E’ anche una storia di riscatto, di guarigione. Che ci fa guardare dentro di noi e scendere patti con l’impatto annientante dei nostri sensi di colpa e con la necessità, universale, di fare pace con il nostro passato.
L’essere umano troneggia dall’alto con le sue contraddizioni, le sue paure e i suoi desideri, spesso motori di scelte aberranti, alle quali pare impossibile sottrarsi. Ed il confine tra bene e male diventa labile e sfuocato. E solo una forza inarrestabile può interrompere una catena di errori, debolezze, cadute.
Teddy non è solo una storia di fantasmi. Teddy è uno specchio in cui guardare e guardarsi. Teddy è il balsamo che ripara ciò che un uomo ha rotto. Con la sua brama, i suoi desideri, i suoi errori e le sue debolezze. Ed è il pungolo che ci induce a chiederci fin dove siamo disposti a spingerci per difendere ciò che amiamo. E cosa siamo disposti a perdere per mantenere puro e incorrotto ciò che è innominabile.
L’autore
Jason Rekulak, prima di dedicarsi alla scrittura, è stato, fino al 2018, l’editore di Quirk Books. Il suo romanzo d’esordio, I favolosi anni di Billy Marvin (Rizzoli, 2018) è stato tradotto in 12 lingue e nominato per un Edgar Award. Teddy è il suo secondo romanzo che presto diventerà una serie per Netflix.
- Casa Editrice: Giunti Editore
- Traduzione: Roberto Serrai
- Illustrazioni: Will Staehle e Doogie Horner
- Genere: Thriller/horror
- Pagine: 414
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