CAMBIARE LE OSSA di Barbara Baraldi

 
Senza nemmeno finire la colazione , Aurora si alzò e si diresse a passo spedito verso il parcheggio dove aveva lasciato l’auto. Non aveva tempo per le distrazioni, per l’autocommiserazione o i rimpianti. Aveva di meglio da fare, adesso. Era il momento di sciogliere i polsi dalle manette e fare quello che sapeva fare meglio. Seguire le tracce.
Perché lo sapeva che l’uomo (…) era là fuori, da qualche parte, e presto avrebbe ucciso di nuovo.

Trama

Torino, 1988. Tito Ferretti ha solo quattro anni quando assiste all’omicidio di sua madre e del suo amante: è opera del “mostro”, il serial killer che sta terrorizzando la città e che sarà catturato, dopo un’indagine serrata, dal sostituto procuratore Francesco Scalviati. Sono passati 34 anni da allora. Il ricordo di quei fatti è lontano, ma il rinvenimento di un cadavere sfigurato sembra improvvisamente riaprire l’incubo: è Tito Ferretti. L’hanno massacrato con un antico spaccaossa, terza vittima di un assassino che agisce secondo una precisa, feroce dinamica. C’è un collegamento con il mostro, e quale? Il commissario Damiano Provera sa che solo una persona può venirne a capo: Aurora Scalviati, figlia del magistrato che negli anni Ottanta seguì il caso del mostro, venuta al mondo la stessa notte in cui le mani del padre si macchiarono di sangue. Capace, soprattutto, di scorgere le connessioni che nessun altro vede, e farne materia per identificare il killer. Aurora realizza subito che, anche se non sembrano avere nulla in comune, le vittime sono state scelte in base a un disegno preciso. E viene attratta da due indizi inquietanti: delle inspiegabili incisioni sulle ossa di Ferretti e un libro misterioso sulle connessioni fra teoria quantistica e fede. Mentre cerca di decifrare l’enigma arriva un’altra notizia sconvolgente: Giorgia, una ragazzina di dodici anni, è appena stata rapita… È l’inizio di un viaggio allucinante dove Aurora dovrà ricostruire un meccanismo perfetto e spietato, confrontarsi con la potenza della mente umana e capire, una volta di più, che il passato è l’unica chiave per penetrare il presente. E l’unica possibilità di redimersi.

Aurora Scalviati torna in un thriller impetuoso, costruito con precisione chirurgica, sorprendente fino all’ultima pagina.


Recensione

Tornare ai luoghi che l’hanno vista bimba, ragazza e poi giovane poliziotta. Tornare là, dove tutto ha avuto inizio  e dove tutto è finito. Ai ricordi di infanzia, di un padre amato ma distante. All’amore, quello che ti fa tremare e per il quale faresti di tutto. Al sogno, al battito d’ali di una vita che prende forma. Alla felicità, che completa una persona e che a volte fa persino paura, tanto è perfetta e fragile.

I ricordi disegnano un vuoto, ma lei sa cosa deve fare. Fuori, nascosto nel buio, c’è il male assoluto. Che uccide, che distrugge, che sembra animato da qualcosa di grande e di misterioso. Che richiama alla mente il ricordo di un altro assassino.  Un mostro, che seminò la morte sul finire degli anno ottanta a Torino.

Lei è Aurora Scalviati, una profiler, la migliore in circolazione. Lei stilerà il profilo dell’assassino che tiene in scacco la città. Ma prima, deve fare scendere a patti con il suo passato. Con il ricordo della notte in cui ha perso tutto e la sua carriera è andata a pezzi. Aurora serba un segno indelebile di quella notte. Quel proiettile che non l’ha uccisa ma l’ha resa vulnerabile.

Torino la accoglie di nuovo. Una città magica, in cui Aurora distingue le eco di suo padre Francesco, che sembra voler tornare indietro da lei, per darle gli abbracci che non ha avuto da bambina.

L’indagine è un rompicapo. Le morti si susseguono, cruenti e inspiegabili. E Aurora è magnifica, forte, determinata, assetata di verità, di giustizia. E non cede di un millimetro, neanche quando la sorte le si torce contro.

Barbara Baraldi è da applausi, in questo thriller al cardiopalma dove il mistero e il sangue si dividono la scena. La sua capacità incredibile di vivisezionare l’intimo dei personaggi, la loro psicologia, i loro moventi. Lo studio accurato degli impulsi che manovrano l’uomo, che lo rendono eroe o portatore di morte. L’arguzia di mantenere sempre un filo conduttore tra le sue opere, il cui denominatore comune è lei, Aurora.

Tornare nei luoghi de La stagione dei ragni è stata una scelta azzeccatissima. Trovare una trade-union con le vicende del mostro dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, la stupefacente disinvoltura con cui Barbara padroneggiala trama, la modella con garbo e arguzia per creare un  meccanismo perfetto di suspense e di introspezione capace di rapire il lettore e tenerlo prigioniero delle pagine, senza sosta.

Cambiare le ossa è un ritorno in luoghi che ci fanno stare bene. E’ la serenità che ci sorprende mentre ritroviamo qualcuno in cui ci siamo rispecchiati, che ci ha toccato nel profondo,  che abbiamo desiderato conoscere in profondità e al quale abbiamo teso una mano.

No, non ci siamo stancati di Aurora Scalviati. Al contrario, l’impressione che si trae dalla lettura è che Aurora abbia ancora molte cose da dire. E questo è anche un po’ un augurio che fa capolino dalle pagine.

Aurora tornerà, ne sono certa….


L’autrice

Barbara Baraldi è originaria della Bassa Emiliana, è autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti per la serie «Dylan Dog». Il suo esordio nella letteratura poliziesca avviene sulle pagine de «Il Giallo Mondadori» con La bambola di cristallo. In contemporanea con l’uscita del romanzo in In­ghilterra e negli Stati Uniti, viene scelta dalla BBC per la realizzazione del documentario Italian noir sul giallo italiano.

Per Giunti ha pubblicato con straordinario suc­cesso la trilogia Aurora nel buio (2017), vincitore del Premio Garfagnana in giallo 2017 e del NebbiaGialla 2018, Osservatore oscuro (2018) e L’ultima notte di Aurora (2019). Nel 2021 è uscito il nuovo avvincente thriller La stagione dei ragni.


  • Casa Editrice: Giunti Editore
  • Genere: thriller
  • Pafgine: 390