ANNA O di Matthew Blake


Anna O librinellaria

Ricordo come sono iniziati gli episodi in passato. Lentamente, con cautela, poi l’esplosione. Il mio corpo ha bisogno di sonno. La mia mente lo teme. Il sonno è l’ora delle streghe. l regno dell’Es, dell’animale, dell’inconscio. La mia mente mi spaventa. Morire di sonno. Lo desidero.


24 aprile 2024

Dentro alla foresta, gli spettri del sonno muovono la tua mano.


Nel mondo greco Hypnos è il Dio del sonno e Thanatos, suo fratello gemello, è il Dio della morte. Entrambi risiedono negli inferi, affamati di sole.

Il sonno e la morte sono sempre andati per mano, dalla notte dei tempi fino ai giorni nostri. Il sonno, la perdita di coscienza, il territorio inesplorato dei sogni e degli incubi, la sede dell’inconscio freudiano, il deserto in cui l’uomo si perde e perde coscienza di sé. Affascinante, sconosciuto, spaventoso, il sonno ha in sé quell’appeal che sconcerta. Il sonno fa abbassare ogni nostra difesa e ci consegna, inermi, alle sensazioni e ai ricordi. Alle eco del passato e alle aspettative sul futuro mentre il presente si fa da parte per lasciare campo libero all’immaginario.

Matthew Blake trova la chiave di volta per il suo primo romanzo nel territorio sconfinato legato al sonno e riesce a confezionare un prodotto ad alta intensità di lettura, accattivante, originale, capace di catturare l’attenzione fino al parossismo.

Il core del romanzo è un interrogativo non semplice da sviscerare: chi compie un crimine durante il sonno è perseguibile dalla legge? Come si pongono l’un l’altro i temi del sonnambulismo e della responsabilità penale?

Benedict Prince è uno psicologo forense esperto dei crimini legati al sonno e si è occupato, quattro anni prima, di un caso complesso e agghiacciante: Anna Ogilvy, allora 25enne, uccise a sangue freddo i due suoi migliori amici mentre dormiva. Dopo l’accaduto, la stessa Anna cadde in un sonno letargico dal quale, oggi, non si è ancora svegliata. Per Ben il sonno di Anna è da ascriversi alla sindrome della rassegnazione, un torpore nel quale il corpo e la mente si rifugiano per fuggire da fatti inaffrontabili e da una situazione inappellabile. Un disturbo funzionale che non può essere spiegato con la medicina tradizionale. Un trauma enorme che si trascina su se stesso senza soluzione se non il sonno eterno.

Da qui parte la trama di questo romanzo concentrico che dal suo nucleo si propaga abbracciando chiunque sia coinvolto. La famiglia di Anna, in primis, composta da un padre fedifrago e da una madre assente, con una carriera politica avviata, motore di ogni sua scelta, anche di quelle più discutibili. Una carriera che sovrasta ogni altra cosa, senza limiti né eccezioni, compreso il bene dei figli.

Il sonnambulismo, che fin dalla tenera età schiaccia Anna in uno spazio angusto, in cui la paura trabocca senza sosta. Cosa potrebbe essere capace di fare Anna quando vaga perduta dentro al suo sonno cattivo? E Anna, è davvero una giovane donna realizzata o cova una irrazionale voglia di riscatto?

Ben stesso, che ha visto il suo matrimonio rompersi proprio a causa dei fatti che coinvolsero Anna quattro anni fa. E che non riesce a staccarsi da quei fatti tanto da accettare di provare a risvegliare Anna, per consentire allo Stato di processarla per omicidio. Assumendosi il rischio di toccare nervi scoperti e agitare acque già troppo torbide.

Il romanzo coinvolge i personaggi a più riprese, dando alternativamente loro lo scettro della narrazione. Ognuno paleserà la propria versione dei fatti in una lotta contro il tempo e contro la morte. Personaggi misteriosi, fatti di cronaca agghiaccianti, moderne Medea che cadono vittime di esperimenti aberranti, diari segreti, dubbi amletici e una foresta carica di mistero, simbolo delle paure dell’infanzia, quelle mai superate ed elaborate.

Chi ha ucciso Indira e Douglas? Chi è veramente Anna O? La bella addormentata che usa il sonno eterno per fuggire alle sua responsabilità penali? O la vittima di un sistema aberrante che vuole punirla per un crimine che potrebbe aver commesso senza rendersene conto? E l’insospettabile e illuminato Ben, professionista che lavora sul labile confine tra medicina e magia, che ruolo ha avuto in questa storia?

I dubbi sono castelli dalle torri sempre più alte e traballanti. I misteri che ci trascinano sui fondali dell’incoscienza sono sempre più spessi e insopportabili. La lettura diventa ossessione. Le pagine macigni sulle nostre teste. E il sonno cessa di essere riparo e ristoro per diventare un luogo pieno di mostri in cui ognuno recita un ruolo diverso, sconosciuto e spaventoso, mentre aleggia un solo interrogativo: “di cosa potresti essere capace mentre stai dormendo”?

Anna O è un thriller travolgente che instillerà in te un lieve rivolo di terrore. Che risveglierà le tue paure più recondite e che ti schiaccerà con i suoi dubbi e le sue domande.

Un esperimento davvero riuscito per questo autore esordiente, che ha saputo utilizzare le sue morbosità verso il mistero insondabile del sonno per confezionare un romanzo originale, agghiacciante e sicuramente indimenticabile. Mai visto prima d’ora che un mezzo migliaio di pagine chiuse in un mattoncino di quasi un chilogrammo voli come piuma al vento dispensando brividi e insonnia. Soprattutto quest’ultima, naturalmente.


Il romanzo

Anna Ogilvy è una scrittrice venticinquenne di talento, ha fondato da poco un suo giornale, proviene da una famiglia importante e ha un brillante futuro davanti a sé. Una notte, però, durante il sonno, pugnala a morte i suoi due migliori amici e, da quel momento, non si risveglia più. È stata colpita da quella che i neurologi chiamano “sindrome della rassegnazione”, un rarissimo disturbo psicosomatico che la induce in uno stato di sonno perenne. Sono passati quattro anni da quella terribile notte quando il dottor Benedict Prince, uno psicologo forense esperto nel campo dei crimini legati al sonno, viene incaricato di indagare sul caso di Anna O, la “Bella Addormentata”, come i tabloid l’hanno ribattezzata. I suoi studi e i suoi metodi sembrano essere l’ultima speranza di risolvere il caso, svegliando l’assassina per far sì che possa essere finalmente processata. Ma la situazione in cui si trova Benedict è molto più complicata: altre persone sono coinvolte nella vicenda e non sono affatto felici del compito che è stato assegnato al dottore. Lui, a sua volta, è un uomo dal passato turbolento e costellato di misteri. Mentre lavora con Anna cercando di svegliarla, Benedict dovrà anche capire cosa è realmente accaduto e se è giusto ritenerla responsabile dei suoi crimini. Non sa, però, del pericolo che incombe su di lui e sulla sua paziente, e nemmeno immagina la portata dei segreti che si celano dietro al caso Anna O.

Con un esordio sorprendente, che è diventato un caso editoriale globale in corso di traduzione in oltre trenta paesi, Matthew Blake firma un thriller psicologico avvincente e inquietante, in cui il confine tra preda e predatore, tra vittima e carnefice, tra innocente e colpevole è sempre effimero e volubile.


L’autore

Matthew Blake ha studiato Lettere alla Durham University e al Merton College di Oxford. Ricercatore e speechwriter a Westminster, dopo aver scoperto che in media una persona passa dormendo trentatré anni della propria vita, inizia una ricerca approfondita sui crimini legati al sonno e sulla misteriosa malattia conosciuta come “sindrome della rassegnazione”, che lo porta a indagare su delitti compiuti in casi di sonnambulismo. Anna O nasce da questo interesse ed è il suo romanzo d’esordio.


  • Casa Editrice: La Nave di Teseo
  • Pagine: 506
  • Prezzo: E 22,00

Pubblicato da laurasalvadori

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