I VESTITI CHE NON METTI PIU’ di Luca Murano

Questo penso guardandoti dormire nella minuscola casa di Firenze, troppo piccola per noi due giganti. E mentre la città si addormenta docile e l’odore umido del fiume entra nella stanza avvolgendo i muri, io sbircio dalle persiane le case davanti, mi immagino le vite altrui, e mi rammarico un po’ di saper empatizzare così poco con l’altra metà del mondo là fuori.

Trama

Chi siamo quando nessuno ci osserva? Possiamo davvero sentirci al sicuro? È realmente plausibile, in tali circostanze, riuscire a indossare e sfoggiare la parte più limpida di noi stessi? I protagonisti dei racconti che compongono la presente silloge prendono vita tra le pagine col desiderio di rispondere a queste domande, compiendo azioni apparentemente insignificanti e che invece restituiscono alle storie autenticità e tutta la grazia che può nascondersi dietro le banalità, le paure, le sofferenze e le speranze di cui sono intrinseche le loro esistenze. Una raccolta di outfit dimenticabili, ma di reazioni e gesti indimenticabili perché radicati in profondità in ognuno di noi. Uomini e donne sull’orlo della perdizione, studenti squattrinati, scrittori precari, giocatori d’azzardo, genitori sciagurati e  figli egoisti che, con ironia e disincanto, scavano a fondo nella loro interiorità solo per scoprirsi vulnerabili, fallibili e, proprio per questo, umani.


Recensione

L’incontro con la penna di Luca Murano è stato un evento  fortuito. Come spesso accade quando le aspettative sono neutre, il risultato è stato dirompente e mi sono ritrovata presto avviluppata ai suoi rocamboleschi, estemporanei, curiosi, strampalati racconti.

La silloge, poco più di 120 pagine fitte di fatti, cose, persone e personaggi, ha il grande pregio di non annoiare e di trasportare il lettore al traguardo senza alcuno sforzo, complice la prosa scorrevole e illuminata da spruzzi (sprazzi) di ironia e di sottile sarcasmo. I personaggi che Luca Murano introduce sono uomini e donne comunissimi, in cui rispecchiarsi e in cui rivedere vicini di casa, passanti, gente incontrata per caso e per pochi attimi, ma che ha lasciato inspiegabilmente un’impronta dentro di noi.

Gente comune, che ha dalla sua la follia della normalità e l’aberrazione delle passioni, che se sufficientemente forti o incalzanti, ci portano ad azioni o pensieri fuori dagli schemi. Leggere queste vite, annusare dentro ai loro cassetti, curiosare nel loro passato e sbirciare in un presente che brilla di normalità è stato un viaggio piacevole e un’occasione anche per riflettere sulle cause e gli effetti dei nostri comportamenti. E sui desideri più o meno inconfessabili che animano le nostre esistenze, che solo nell’acuto di una passione o di un particolare evento possono sperare di sottrarsi alla banalità.

Se ne ricava un senso di complessità della vita che sfugge da ogni previsione, poiché controverte l’assioma secondo il quale la normalità di una vita senza scossoni sia indegna di essere raccontata. Ed ecco che in questo inatteso postulato sta la forza dei racconti di Murano, nel dimostrare che chiunque possa ambire a essere protagonista di una storia che non annoia, ma, al contrario, appassiona e fa riflettere.

I protagonisti di questi racconti sono tutti trafitti da fatti o situazioni che sono loro accadute senza che ne abbiano ravvisato un motivo o una spinta. Si ritrovano nel mezzo ad un guado e devono decidere se andare avanti o tornare indietro. Se affrontare i flutti gelidi e la corrente infida, oppure tornare in fretta a calzare scarpe asciutte e confortevoli. L’autore non si intromette mai a suggerire, indicare, commentare. Lascia che i suoi personaggi trovino la strada da soli, limitandosi a raccontare. Fornendo al lettore uno schizzo, un flash, un attimo di vita, circoscritto nella solennità del presente e avulso dall’incontrovertibilità del passato e dall’incertezza del futuro.

E il lettore, invece, cosa fa? Guarda, empatizza, condanna, registra, ricorda, confronta, assolve. In altre parole, si ritrova, il più delle volte, nei panni del protagonista di turno. In un esercizio di ricognizione della propria vita, in parallelo alla vita del personaggio. E, molto più semplicemente, si diverte a leggere, punto nella sua curiosità e nel suo inconfessabile desiderio di giudicare il prossimo.


L’autore

Luca Murano è nato nel 1980 a Sant’Angelo Lodigiano (LO). Dal 2009 vive in Toscana, dove si occupa di logistica. Oltre a curare Vai Come Sai, il suo blog di scrittura, negli anni ha pubblicato diversi racconti su riviste letterarie indipendenti. Nel 2018 ha esordito nel mondo dell’editoria con Pasta fatta in casa. Sfoglie di racconti tirate a mano.


  • Casa Editrice: Dialoghi
  • Genere: racconti
  • Pagine: 127