IL GIORNO DEL GIUDIZIO di Alessandro Scorsone

“E vidi, quando l’Agnello aprì il sesto sigillo, che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come un sacco di crine, la luna diventò simile al sangue, le stelle del cielo caddero sopra la terra come quando un fico scosso dalla bufera lascia cadere i fichi acerbi. Il cielo si ritirò, come una pergamena che si arrotola, e tutti i monti e le isole furono smossi da loro luogo. Allora i re della terra, i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti” Apocalisse 6, 12-15

Trama

La poliziotta Erika Cristiani, un serial killer e un’indagine in corso. Un “caso” come un altro confinato in un dossier. Ma, al di sotto della superficie, nelle profondità della storia, si articolano dinamiche sconosciute ai più. Pochi, gli eletti, sono a conoscenza di un evento che si abbatterà sull’umanità: il Giudizio Universale. Come sventare l’inevitabile? Il dossier della dottoressa Cristiani è la chiave di volta. Svelerà gli arcani segreti che si celano dietro le porte del Potere. Oscuri presagi sono ascoltati attraverso i canali della radio, la Voce di un Giustiziere parla con chiarezza: punirà coloro che hanno commesso peccato. Esiste una via per la salvezza?

Recensione

Immaginate che la vostra vita, le vostre scelte, le vostre azioni siano giudicate da un tribunale in cui non vi siano difensori, né appelli. Che i vostri segreti, il vostro passato, ciò che è inconfessabile e sepolto nell’angolo più nascosto della vostra coscienza venga allo scoperto.

E che vi sia, in alto, incombente su di voi, un Giudice implacabile assettato di vendetta, il cui scopo sia solo quello di punirvi per i vostri sbagli.

Immaginate di vedere morte e distruzione imperversare per mano di questo Giudice, che tutto può e tutto vede.

Ecco, questo è ciò che accade nelle prime pagine di questo corposo romanzo, che non usa cautele, né filtri nel gettare il lettore nello scompiglio più terribile che si possa immaginare.

E lo scompiglio non è che l’inizio di un incubo ben più grande, che apre scenari assai più spaventosi.

In un quadro generale così disarmante è sicuramente difficile mantenere un pensiero razionale, senza soccombere al terrore. Eppure la protagonista Erika Cristiani, non si lascerà intimidire.

Bionda ed esile come una bambola, Erika nasconde una forza inusitata e una enorme sete di conoscenza.

Erika è una giovane donna che ha investito molto nella sua carriera e già è riuscita a raccoglierne i frutti, poiché è vicequestore aggiunto. Il marito non è da meno: Gerry è uno scienziato, idealista e convinto di poter asservire la scienza al benessere delle persone e alla loro sicurezza. Da anni è impegnato in un progetto in cui ha investito tutto se stesso, mettendo in gioco persino la felicità del suo matrimonio.

Poi, improvvisamente, tutto cambia. La Nasa pare interessata al progetto di Gerry, che desidera impiegare per difendere la Terra da una minaccia spaventosa. Il progetto porta la coppia in America, dove apprenderà la più terribile verità che un uomo può sopportare.

Di fronte allo spauracchio di una fine certa tutti i peggiori istinti verranno a galla. In un mondo che sembra avviarsi verso la distruzione e che è preda dei deliri di chi desidera solo epurare la razza umana dal Male che imperversa da sempre, la Ragione dovrà farsi forza per emergere e per trovare una soluzione.

Sarà una lotta contro il tempo e contro il pregiudizio. Una lotta che scoperchierà dei vasi al cui interno è racchiusa tutta la cupidigia, la sete di potere e la meschinità dell’Uomo.

“Il giorno del giudizio” è un romanzo al quale è difficile attaccare una sola etichetta. Non basta definirlo un thriller. Ed è riduttivo pensare che sia solo un romanzo fantasy. Vi ho trovato tratti tipici del romanzo distopico, oltre che molte caratteristiche di un romanzo di attualità, poiché racchiude in sé molteplici temi che riguardano argomenti caldi, di cui è sempre necessario parlare.

Quest’opera ha dentro sé un mondo intero. La sua inesauribile bellezza offuscata tuttavia dalla meschinità dei suoi abitanti. La sua storia e il suo declino. L’apice della civiltà e della Bellezza e l’inesorabile discesa negli inferi causata dal Male. Quel Male che risale alla notte dei tempi, connaturato con l’Uomo e con la sua sete di conoscenza. Un sapere che è al tempo stesso motivo di orgoglio per l’Uomo e causa della sua caduta.

“Il giorno del giudizio” è una miscela esplosiva di Fede e di Scienza. Entrambe armate, l’una contro l’altra, a definire un limite invisibile. Duellanti impavide in una lotta atavica che non prevede né vincitori né vinti.

La Fede con i suoi dogmi che spinge il Giustiziere a seminare morte e vendetta. La Scienza, superba figlia dell’Uomo, che pretende di trovare una soluzione razionale ad ogni male.

Molteplici anche i temi trattati, che pongono l’opera al centro delle dinamiche storiche e sociali del nostro tempo. Politica, finanza, sfruttamento delle risorse, il tutto confezionato in un quadro coerente e attuale.

Alessandro Scorsone, sorprendentemente al suo primo romanzo, si dimostra maestro nel combinare tutti questi elementi. E il risultato è un sorprendente affresco della nostra società racchiusa in un disegno che seppure intinto in uno scenario fantastico e fantascientifico, non perde quasi mai la sua verosimiglianza.

Gli elementi fantastici non sovrastano mai la realtà per come la conosciamo, eccetto che per alcuni passaggi in cui la fantasia e la creatività dell’autore prendono il sopravvento. Ma immediatamente dopo torniamo con i piedi per terra, insieme ad Erika e alla sua sete di giustizia.

Ciò che il lettore coglierà nelle ultime pagine del romanzo tuttavia riporterà i riflettori della storia sull’Uomo. L’Uomo, con la sua volontà e i suoi più intimi desideri, riconducibili, in ultima istanza, al desiderio insopprimibile di essere amati per ciò che siamo.

Un desiderio e un’urgenza che si mostreranno capaci di smuovere qualsiasi cosa. Un desiderio e un’urgenza che saranno in fondo l’unico motore della Storia con la maiuscola ma anche e soprattutto della narrazione.

Degna di nota l’ambientazione del romanzo, che si muove tra Roma e gli Stati Uniti. Con un linguaggio degno dei grandi thriller, Scorsone si destreggia egregiamente negli ambienti elitari del nostro pianeta. I dialoghi realistici, la caratterizzazione dei personaggi, l’intera costruzione narrativa sono senza evidenti pecche. Una costruzione nel complesso coerente, che si avvale tuttavia di alcuni espedienti decisamente fantasiosi, che sebbene possano essere un po’ forzati, è necessario accettare per dare coerenza alla storia. Una storia che, come detto, assume, in più punti, sfumature che virano al fantasy.

La prosa è accurata e la lettura accattivante e scorrevole. Scorsone non si dimentica di scendere nell’intimo dei suoi personaggi, lasciando che il lettore vi si avvicini, senza quella avarizia di dettagli che a volte si riscontra nei thriller e nei fantasy, generi che si prestano a privilegiare l’azione allo studio psicologico dei personaggi.

Il personaggio di Erika, la protagonista, è accuratamente descritto e caratterizzato. Scorsone scende in profondità, segno che fa presagire l’intento di riutilizzarlo per un proseguo del romanzo, eventualità che anche il finale lascerebbe subodorare.

Un finale che riporta in lettore in una dimensione terrena a ricordarci che una sola mancanza, un solo doloroso ricordo può essere una terribile cassa di risonanza che porta il Male a imperversare.

Tutto, insomma, ci riporta all’Uomo, come singolo. All’Uomo, ai sui desideri e alle sue mire più intime.

Ed è in questo dettaglio che “Il giorno del giudizio” torna ad essere un thriller e a dismettere i panni del romanzo fantasy. I desideri possiedono una forza inusitata e non disdegnano di servirsi del Male per potersi realizzare. E la realtà spesso supera di gran lunga anche la più cruda fantasia.

L’autore

Alessandro Scorsone, scrittore trentasettenne, nato a Palermo, dopo aver perseguito studi classici si è laureato in Psicologia all’Università degli Studi di Palermo e attualmente opera come libero professionista nel settore giudiziario. Sin da piccolo ha coltivato la passione per la scrittura, in brevi pubblicazioni scolastiche di tipo fiabesco e saggistico. Influenzato dal genere thriller di tipo psicologico, dalla semiotica e dalla ricerca costante di nuove tecniche e soluzioni letterarie, produce tre versioni diverse del suo primo romanzo poi intitolato “Il Giorno del Giudizio”.

  • Casa Editrice: 2000diciassette Ediziono
  • Genere: thriller
  • Pagine: 426
  • Grafica: Luca Scorsone