OHIO di Stephen Markley

Mi sono decisa a leggere questo romanzo, osannato dalla critica e accolto positivamente dai lettori, in modo pressoché unanime.
Sapevo che dovevo tenermi pronta per qualcosa di penetrante, per un’immersione dentro alla vita di questi giovanissimi protagonisti, esistenze che implodono, segnate dal disincanto e costrette a venire a patti con la vita vera.


Il romanzo è un microcosmo, uno spaccato della provincia americana, doloroso, crudele, senza pietà, senza assoluzione, dove neanche la giovinezza è un alibi, dove la fame di vivere e di diventare grandi fa girare la testa.
New Canaan è una piccola città in mezzo al niente. E’ facile dimenticare il mondo che sta là fuori, quando si hanno diciassette anni e tutto appare grande, smisurato, pieno di possibilità. A diciassette anni si è invincibili, chiusi dentro la bolla, a volte rassicurante, altre tremendamente claustrofobica, della propria piccola esistenza, quella che sta per sbocciare e che ci farà spiccare il volo verso la vita, che si smania di mordere, come un frutto maturo.


A New Canaan tutti si conoscono da sempre. La vita dei protagonisti è all’apice; la frenesia di crescere e di fare nuove esperienze è un tarlo potentissimo. I primi ideali, i primi amori, il sesso, la voglia di emergere, quella sensazione di potenza che ti manda su di giri. Il desiderio di essere accettati, l’esigenza insopprimibile di affermare il proprio io, spesso in contraddizione con gli insegnamenti della famiglia.
Innamorarsi, essere amati o manipolati. Correre costantemente in bilico tra realtà e finzione, avvicinarsi alla fiamma fino a bruciarsi. Provare nuove sensazioni, giocare con il destino. Sentirsi un Dio impunito, che tutto può e al quale tutto è dovuto.


Quando i quattro protagonisti ripenseranno agli anni del Liceo sono ormai passati dieci anni dal diploma. Si sono persi di vista, qualcuno se n’è andato lontano. Tutti loro hanno dato i primi morsi alla vita, buttando giù, in molti casi, un boccone indigesto ed amaro. I legami si sono rotti, gli amori sono finiti e i sogni si sono infranti.
Ma per molti di loro il ricordo degli anni di scuola ha continuato a tormentarli; per un’assenza, per una delusione, per il disincanto di dover accorgersi che la vita non fa sconti, né perdona mai.


Il passato torna, il più delle volte, a tormentarci, per via di un ricordo. A causa di qualcosa che doveva andare e non è andato. Le scelte fatte dopo la scuola non sempre si sono rivelate azzeccate. Qualcuno ci ha rimesso la pelle oppure si è scottato, in una guerra che improvvisamente non è più stata la sua battaglia.
La notte in cui Bill, Stacey, Dan e Tina si incrociano a New Canaan è la notte della resa dei conti. La matassa intricata e dolorosa dei ricordi sarà dipanata, a poco a poco. E mentre si fa spazio, per tutti, un incontenibile bisogno di aprirsi e di confessare i propri peccati o le proprie speranze infrante, i tasselli della memoria andranno a comporre un puzzle spaventoso. Perché il dolore difficilmente si lascia tacitare da una menzogna. E perché anche i sentimenti più nascosti, verso i quali si prova vergogna, spingeranno per venire
alla luce. E, allo stesso modo, il senso di colpa dovrà trovare sfogo, come anche il bisogno di riavvicinarsi.
L’epilogo della storia è inaspettato, ma la sua tremenda portata è facile da immaginare. Così come la pioggia, alla lunga, ingrossa l’acqua del fiume, così la corrente impetuosa romperà gli argini e trascinerà tutto via con sé. Niente potrà opporre resistenza, perché l’acqua, il fango, la morte, dovranno trovare il mare.
L’epilogo, seppure terribile, sarà prevedibile. E sarà anche necessario. E liberatorio.
Della baldanza della gioventù, dei sogni, dell’amore, della forza della fiducia non rimarrà che cenere.


Ohio è una parabola della vita che vira in tragedia. E’ la negazione di una assoluzione, senza l’attenuante dell’inesperienza, dell’ingenuità, della leggerezza, della voglia di essere compresi dagli altri e accettati per come si è.
Un romanzo cattivo, senza un lieto fine. Un romanzo che assomiglia tragicamente alla vita vera e che porta con sé la negazione di un perdono. Ohio consegna al lettore un conto da pagare che è troppo alto. Eppure, dopo che il conto sarà pagato, farà intravedere al lettore uno spiraglio, un pezzo di cielo senza nuvole,
Perché dopo ogni tempesta torna, invariabilmente, il sereno. Da qualche parte e per qualcuno.

TRAMA ➡️ Una notte d’estate, quattro ex compagni di liceo si ritrovano per caso nella città che hanno lasciato da tempo. Raccontando, ciascuno, un pezzo di verità, scopriranno prima dell’alba il segreto che ha segnato le loro vite. È un posto dimenticato da Dio, New Canaan. Dopo il diploma, dieci anni fa, se ne sono andati tutti. Bill, attivista disilluso con una passione per i guai; Stacey, una dottoranda che ha imparato ad accettare la propria omosessualità; Dan, reduce dall’Iraq segnato nel corpo e nella mente; Tina, ex cheerleader fragile e amareggiata. Ma la notte in cui le traiettorie dei quattro giovani si incrociano di nuovo, passato e presente, i giorni del liceo carichi di promesse e le disillusioni dell’età adulta, fanno
contatto ed esplodono. Da anni non si leggeva un romanzo che affrontasse, con tanta ferocia e pietà, la perdita dell’innocenza.

  • Editore: Einaudi Editore
  • Genere: narrativa straniera
  • Traduzione: Cristiana Mennella
  • Pagine: 538