
Io sono il mio corpo, che accumula segni, ferite, cicatrici. Corpo che è il mio sigillo, testo che parla di me. “Nella malattia rivelo tutto il mio essere. Nella malattia mi sviluppo, cresco come un fiore, trovo la mia vera vita” ha scritto Franz Kafka. Il mio corpo mi ispira, mi guida, mi insegna. In lui -qualunque corpo sia- devo credere. Solo se riprendo fiducia nel mio corpo, lo posso esporre ai tuoi assalti. Posso farmi invadere da te, non temere più nulla.
Trama
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono.
Recensione
Il corpo parla infinite lingue. Amore, sorpresa, sofferenza, vicinanza. Nella sua straordinaria chiarezza sa dire ogni cosa. Senza filtri . Senza sbagliare, senza fraintendere.
Ada lo sa. Con il suo corpo ha intessuto un dialogo fitto, autentico. Con il suo corpo sa esprimere ogni cosa. E lo sa ascoltare. Capire ogni sfumatura, accogliere ogni suggerimento.
Anche quando il corpo soffre. Anche quando è malato, esso mantiene questa sua capacità incredibile.
Ada vive con la malattia a fianco. Sua figlia Daria è malata gravemente. Il percorso della sua crescita è stato arduo. Sempre da sola. Sempre in salita. La malattia isola e spaventa. La malattia spesso è incomprensione. Nessuno sa immaginare o immedesimarsi nella fatica di andare avanti contro tutto e tutti.
E poi anche Ada si ammala. Il suo corpo abituato a danzare, ad accogliere e a sentire, la tradisce.
Attraverso la malattia Ada ripensa alla sua vita, a Daria e alle scelte che non ha potuto fare. Al suo percorso, che Daria ha arricchito. A quello che Daria le ha insegnato, pur senza potersi esprimere a parole.
Ma Ada ripercorre anche le difficoltà che ha incontrato per strada: l’inclusione scolastica, spesso solo una parola, l’innominabilità dell’aborto terapeutico, la legge 194, un baluardo che a volte viene nascosto, celato come una vergogna.
Come D’aria è una storia d’amore. Un amore che non si sottrae davanti alle difficoltà e che accoglie ogni goccia, ogni passo, ogni sguardo in un grembo materno caldo e senza confini.
La storia di Ada e quella di Daria. Che è un cammino tortuoso fatto di cadute e di gioie inaspettate. Il pensiero di cosa è stato e cosa poteva essere. Le cose distrutte e quelle salvate. L’amore che avvolge tutto il male, con la pretesa di poterlo dissolvere.
La prepotenza di un amore che è luce e buio insieme. L’amore che fonde due esseri umani, sovrapponendoli, nella confusione.
Ada e quella forza atavica e inesauribile che è propria della donna. I pesi che le gravano sulle spalle. La responsabilità delle sue scelte, compreso quelle che non ha potuto fare. Quell’occhio che da sempre la scruta, pronto a vederla cedere. Quel suo risolvere sempre tutto. Nel riso come nelle lacrime. Quell’amore che ti porti dentro, pronto ad esplodere e a illuminare.
L’autrice
ADA D’ADAMO. Nata a Ortona, vive e lavora a Roma, dove è diplomata all’Accademia Nazionale di Danza e laureata in Discipline dello Spettacolo. Ha trascorso molto tempo a osservare il corpo e le sue declinazioni sulla scena contemporanea, e lo ha scritto in diversi saggi sulla danza e il teatro.
- Casa Editrice: Elliot Edizioni
- Genere: biografia
- Pagine: 132
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