
L’altra sera pensavamo insieme a quante vite ci sono in una sola, a come c’era sembrato eterno il tempo della guerra e senza speranza. Eravamo bambini e quello era l’unico modo che conoscevamo, senza sole. Ma forse è anche per quello che adesso tutto ci stupisce e ci sembra un miracolo.
Trama
Bianca è cresciuta, lavora a Pavia come cameriera nella casa della signora Cattaneo e nel tempo libero frequenta un corso di taglio e cucito. Un giorno al mercato conosce Arturo, un ragazzo sorridente e baldanzoso che la corteggia regalandole un fiore ogni volta che la incontra e la conquista con il suo ottimismo nei confronti della vita. Bianca e Arturo sono giovani e innamorati: si sposano e partono per la Svizzera, dove li attende un lavoro sicuro e la possibilità di costruire una famiglia insieme.
Dopo un’infanzia segnata dalle difficoltà della guerra e dall’aridità degli affetti, Bianca vive finalmente con serenità e guarda al futuro con speranza e determinazione. Anche quando le difficoltà della vita quotidiana in una terra straniera si rivelano maggiori del previsto, anche quando i soprusi che lei e Arturo devono sopportare come immigrati italiani in Svizzera rischiano di frenare l’entusiasmo o limitare i progetti, Bianca non cede allo sconforto e continua a guardare oltre, nel punto in cui – lei lo sa – la porterà la perfezione del loro amore.
Solo un nodo rimane irrisolto e doloroso nel suo cuore: l’inspiegabile abbandono da parte della madre tanti anni prima e la sua scomparsa misteriosa.
Con questo nuovo romanzo Carmen Laterza porta dunque avanti la storia di Bianca sullo sfondo di tempi e spazi nuovi, tra il laborioso dinamismo dell’Italia del dopoguerra in piena ricostruzione e la puntuale operosità delle fabbriche svizzere; ma uguale resta l’incredibile profondità, umana e narrativa, dei suoi personaggi femminili, straordinari modelli di forza e resilienza.
Recensione
Una storia semplice, che ci riporta indietro nel tempo, quando l’Italia e gli italiani si ridestavano dalle rovine della guerra e iniziavano a volgere lo sguardo al futuro, leccandosi le ferite ancora doloranti inflitte da orrori, perdite, paura e incertezza. La voglia di riscattarsi, il desiderio di essere felici, di realizzarsi, di sollevarsi dalla povertà e dall’ignoranza. Un periodo storico denso di speranza, l’anticamera del boom economico che travolgerà l’Italia poco dopo, segno tangibile dell’incredibile forza del popolo e della sua voglia di cambiare pagina.
La saga familiare di Carmen Laterza ha il sapore della speranza e l’ingenuità della giovinezza. Profuma di passato, di anni in cui bastava poco per essere felici. Un profumo che esala dalle pagine e che avvolge Bianca e chi gli sta vicino.
In questo secondo volume Bianca si affaccia all’età adulta. La perdita della madre, che crede ormai lontana e irraggiungibile, ha reso la sua adolescenza difficile, inghiottita dalle paludi dell’incertezza. Nonostante tutto però Bianca ha costruito la sua piccola esistenza: ha un lavoro e la vita le ha regalato nuovamente la vicinanza di Maria, l’amica d’infanzia che aveva lasciato a Milano durante la guerra.
Quando anche l’amore si affaccia nella sua vita, Bianca intravede i riflessi abbacinanti della felicità. Una nuova esistenza la aspetta in Svizzera. Ma anche nuove difficoltà, quelle che molti emigranti affrontano in quegli anni difficili: il sogno di potersi integrare, i pregiudizi, l’indigenza, sono spilli che pungono il suo cuore, che oscilla incerto tra la speranza e un inquieto senso di incompletezza, che nasce dalla consapevolezza di aver perduto per sempre l’affetto della madre, della quale non sa più niente.
La scrittura di Carmen Laterza è molto coinvolgente. La storia che costruisce rappresenta le nostre radici e ritaglia un vivido angolo di vita dentro alla nostra storia recente.
Le vicende di Bianca si sposano con il nostro vissuto e leggerle è un po’ come respirare un’aria familiare. Bianca incarna i sentimenti e i desideri delle donne italiane del dopoguerra. Donne che lottano contro una vita difficile, spesso relegate ai margini, discriminate e costrette a fare i conti con quei pregiudizi di genere che a lungo terranno la donna lontana da opportunità e considerazione sociale. Donne che appaiono deboli e spesso sopraffatte da destini avversi, ma che sanno sfoderare una forza dirompente che rompe gli argini dell’indifferenza e delle avversità.
Con grande maestria Carmen Laterza governa la trama e sa toccare i tasti giusti per incuriosire il lettore e lasciarlo in sospeso. L’autrice offre al lettore quello che mediamente desidera leggere: una storia pulita, in cui i buoni sentimenti vincono sulle avversità, attraverso un percorso sofferto e irto di ostacoli.
Sul finire di questo secondo capitolo sono diversi i nodi cruciali che rimangono da sciogliere. Ma non c’è niente da fare. Il libro finisce e il lettore può solo speculare su ciò che potrebbe accadere nel capitolo successivo. Io mi sarei fatta una mia idea… chissà se è quella giusta…
Arrivederci Bianca!
L’autrice
CARMEN LATERZA è nata e cresciuta a Pordenone, dove vive tuttora. Laureata in Lettere a indirizzo musicologico e diplomata in Pianoforte, per più di vent’anni ha lavorato come editor e ghostwriter, scrivendo e correggendo per gli altri testi di ogni tipo. Nota sui social con il nome di Libroza, a lungo ha fatto divulgazione sui temi della Scrittura Creativa e del Self Publishing.
Ora si dedica esclusivamente ai propri libri, che pubblica in modo indipendente con il marchio Libroza.
- Libro autopubblicato (Libroza)
- Genere: narrativa italisns
- Pagine: 342
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