UNA STORIA STRAORDINARIA di Diego Galdino


Il profumo è come la voce dei cantanti, tipo quando ascolti una canzone alla radio che non avevi mai sentito prima e non hai nessun dubbio su chi sia a cantarla… (…)
Il profumo è importante, devi sceglierlo bene… Perché servirà a ricordare che tu esisti, che sei esistito, ti renderà indimenticabile… Senza bisogno di fare niente.

Trama

Luca e Silvia sono due ragazzi come tanti che vivono vite normali, apparentemente distanti. Eppure ogni giorno si sfiorano, si ascoltano, si vedono. I sensi percepiscono la presenza dell’altro senza riconoscersi, fino a quando qualcosa interrompe il flusso costante della vita: Luca perde la vista e Silvia viene aggredita in un parcheggio. La loro vita, sconvolta, li porta a chiudersi in un’altra realtà e il destino sembra dimenticarsi di loro. Tuttavia, due anni dopo, la loro grande passione, il cinema, li fa incontrare per la prima volta e Luca e Silvia finiscono seduti uno accanto all’altra alla prima di un film d’amore. I due protagonisti, feriti dalle vicissitudini degli eventi passati, si ritrovano, così, loro malgrado, a vivere una storia fuori dall’ordinario. Ma l’amore può essere tanto potente da superare i confini dei nostri limiti e delle nostre paure? E il destino, quando trova due anime gemelle, riesce a farle rialzare e camminare insieme?

Un’intensa e romantica storia d’amore attraverso i cinque sensi, il cinema e una Roma piena di fascino e magia che rendono questa storia straordinaria.

Recensione

Tutto ciò che gira intorno a Diego Galdino è per me fonte di grande curiosità.

E’ inusuale che un barista diventi anche scrittore di successo? O forse, invece, è una sorta di destino? Quello di chi è nato e cresciuto dietro al bancone di un bar, indubbiamente luogo catalizzatore di mille storie e baricentro degli istanti di vita di moltissime persone. Probabilmente scrivere libri è il naturale prolungamento dell’esistenza di chi, da sempre, serve un caffè veloce a chiunque si affacci davanti al suo bancone. Un caffè che spesso produce uno scambio di battute, una confidenza, una confessione. Il barista in fondo è una sorta di amico a cui si può confidare tutto, perché è un estraneo che indossa, almeno per una manciata di istanti, le vesti di un amico capace di comprendere qualsiasi cosa.

Un barista conosce, per forza, un milione di storie. Un barista ha l’occhio lungo e l’orecchio sensibile, entrambi  allenati da anni di caffè che sono, spesso,  balsami per l’anima.

Ed ecco che il barista Diego Gandino diventa scrittore. Scrive quasi per gioco. E le sue storie piacciono. Perché sono storie semplici, fatte di occasioni, coincidenze, sentimenti. Storie che, mi piace pensare, nascono dagli sguardi e dai gesti dei suoi avventori, inconsapevoli muse ispiratrici per il barista scrittore, che è come carta assorbente quando si tratta di estrapolare vite vissute da un semplice sorseggiare di caffè. E sono storie che nascono e vivono a Roma, la città eterna, che per Diego è una mamma indulgente e piena di sorprese.

In questi suo ultimo lavoro, Diego inserisce tutte le sue carte vincenti. Un amore che scocca tra due anime simili poiché ferite. Un sentimento potente capace di rivoluzionare una vita intera. Un amore che è in grado di restituire la speranza di una felicità che sembrava perduta per sempre. Una storia che sboccia a Roma e che dalla città eterna trae tutta la sua magia. Un amore che si palesa attraverso i sensi, sensi che costituiscono la spina dorsale del romanzo, attraverso una costruzione coerente e di grande effetto scenico.

“Una storia straordinaria” è anche un tributo ai grandi film d’amore della nostra epoca, i cui personaggi e le cui storie si affacciano al lettore, in un mosaico di rimandi alle scene più toccanti. Attimi indimenticabili che non lasceranno indifferenti i cultori della settima arte.

Insomma, “Una storia straordinaria” incarna alla perfezione quello che promette nel suo titolo.

Il  romanzo, scritto con una prosa scorrevole e coinvolgente, è un’isola di serenità e di dolce evasione. Una lettura che infonde speranza e convince  anche i cuori più aridi dell’innegabile potere dell’amore e della bellezza di amare e  essere amati.

Un romanzo che si legge in un soffio, dalle cui pagine fa capolino, curiosamente, anche il suo autore, citato proprio dai protagonisti, che ad un certo punto esprimono il desiderio di andare a prendere un caffè da “quel barista di Roma che fa lo scrittore”. Espediente che ho apprezzato e che mi ha fatto sorridere.

Avevo dunque ragione nel dire che la storia di questo autore e delle sue storie risveglia grande curiosità?

Credo proprio di si! A me è venuta subito voglia di leggere anche gli altri romanzi di Diego Galdino. Uno scrittore da scoprire. Magari mentre sorseggiamo il suo caffè.

L’autore

Diego Galdino (classe 1971) vive a Roma, e ogni mattina si alza mentre la città ancora dorme per aprire il suo bar dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città. Definito da Il Messaggero il Cinderella Man della letteratura, è un autore di successo internazionale, tradotto nei Paesi di lingua tedesca, spagnola e in Polonia, Bulgaria e Serbia. Ha esordito con il romanzo Il primo caffè del mattino, di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografici in Germania, Mi arrivi come da un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta, L’ultimo caffè della sera, sono tutti pubblicati con Sperling&Kupfer, mentre Bosco bianco è stato autopubblicato per una scelta di cuore. Con Una storia straordinaria fa il suo ingresso nel catalogo Leggereditore.

  • Casa Editrice: Leggereditore
  • Genere: narrativa italiana
  • Pagine: 216