L’ISOLA CHE C’È’ E CHE SI FA NOTARE


In un mondo che presta attenzione solo alla grandezza come dimensione geometrica, è davvero insolito assistere all’arrembaggio di una piccola realtà geografica, come un’isola di 19 chilometri quadrati, che dista dalla terra ferma 3 ore di traghetto.

Mi riferisco all’Isola di Capraia e al suo omonimo comune, il meno popolato d’Italia tra i comuni con sbocco sul mare. Nota in un passato non troppo remoto per essere stata la sede di un istituto penitenziario (istituito nel lontano 1873 come Colonia Penale Agricola e definitivamente dismesso nel 1986) ha vissuto un lungo periodo di splendore (se così si può dire, date le circostanze) grazie alla frequentazione dei familiari del personale del carcere, che presero residenza sull’isola, procreando, mantenendo una vivace economia di sussistenza e costituendo a poco a poco una folta comunità di famiglie.

Con la chiusura del carcere le presenze a Capraia sono a poco a poco diminuite. Le persone hanno lasciato l’isola, improvvisamente divenuta quello che in realtà è: uno scoglio vulcanico in mezzo al mar Ligure, economicamente non autosufficiente, legato ai capricci del mare e del tempo. Anche il turismo pareva stentare: l’assenza di spiagge, i pochi accessi al mare dalla terraferma, un solo centro abitato con neanche 1 chilometro di strada asfaltata. E un cuore pulsante denso di macchia mediterranea, tutta da esplorare. Il suo lato selvaggio, austero, impervio, l’offerta turistica limitata, appetibile quasi esclusivamente per spartani escursionisti, amanti della natura senza fronzoli, hanno tenuto Capraia fuori dalle mete turistiche, dimenticata in un angolo di mare azzurrissimo e incontaminato, persa nella stordente aria salmastra del suo cielo.

Come trovare la chiave di volta per togliere Capraia dal suo splendido isolamento? L’occasione è stata  il PNRR Borghi, Linea B, del Ministero della Cultura che Capraia ha vinto, classificandosi prima in Toscana e settima in Italia per punteggio del progetto di rigenerazione culturale e sociale proposto. Capraia ha deciso di puntare sulle peculiarità e unicità dell’isola, storicamente crocevia strategico sulle rotte dell’Alto Tirreno tra Toscana, Liguria e Corsica e luogo di fertili contaminazioni culturali, contribuendo a creare un’identità storico-culturale, territoriale e paesistica unica, riconoscibile e poco trasformata dai processi economici degli ultimi anni.

Tra i temi principale del progetto il restauro della cinquecentesca Torre del Porto, già adibita a biblioteca pubblica, che sarà interamente fruibile e visitabile e la creazione del Premio Internazionale del Mare, dedicato alle opere di narrativa italiane e straniere pubblicate in Italia a tema “mare, isole, navigazione“. Un Premio che vede in Piero Ottone, uno dei protagonisti del giornalismo italiano per oltre mezzo secolo, capraiese di adozione e grande appassionato di mare e delle sue sfide, il rappresentante ideale. Un modo per ricordare un grande professionista e un grande uomo che con Capraia aveva un rapporto speciale.

Il Premio Letterario Internazionale del Mare: al via la seconda edizione tra curiosità ed eccellenze del mondo culturale.

Una sola edizione, nel 2023, è stata sufficiente a creare un’enorme cassa di risonanza per Capraia. Grazie alle personalità coinvolte nel progetto e alla presentazione dello stesso, avvenuta nell’importante palcoscenico del Salone Internazionale del Libro di Torino. E grazie alla dedizione e all’amore di un manipolo di persone che sono riuscite in un’impresa che a tutt’oggi appare titanica, in un mondo sempre più governato da nomi, luoghi e personalità altisonanti. Una sorta di riscossa del “piccolo” sul “grande” che ha in sé una buona parte del suo successo. E questo ci piace moltissimo.

Manca poco più di un mese alla cerimonia di premiazione, che si terrà sull’Isola il prossimo 7 giugno. A breve sapremo quali saranno le 5 opere finaliste tra le quali verrà scelto l’opera vincitrice per la sezione “opera italiana” (nel 2023 fu “Trema la notte” di Nadia Terranova, edito Einaudi Editore) e per la sezione “opera straniera” (nel 2023 Ultramarino di Mariette Navarro,  edito La Nuova Frontiera, con la traduzione di Camilla Diez).

Le 29 opere finaliste:

  • AFRODITE VIAGGIA LEGGERA di Francesca Sensini – Ponte alle Grazie
  • ALMA di Federica Manzon – Feltrinelli
  • BASTA UN PEZZO DI MARE di Ludovica Della Bosca – Corbaccio
  • COME VENTO TRA LE VELE di Sybil Von Der Schulenburn – Sperling & Kupfer
  • EPIGENETICA di Cristina Batocletti – La Nave di teseo
  • IL SENTIMENTO DEL MARE di Evelina Santangelo – Einaudi
  • IL VECCHIO AL MARE di Domenico Starnone – Einaudi
  • L’ISOLA CHE MI AMAVA di Stefania Aphel Barzini – Ponte alle Grazie
  • L’ISOLA DEI FEMMINIELLI di Aldo Simeone – Fazi Editore
  • L’ISOLA DI ELSA di Silvia Grossi – Libri dell’Arco
  • L’ULTIMA CROCIERA di Chiara Clini – Piemme Edizioni
  • L’ULTIMA ISOLA di Claudio Galassi – Narrazioni Clandestine
  • LA STAGIONE di Marco Raio – Bompiani
  • LE NAVI PERDUTE DEL CAPITANO FRANKLIN di Luigi Guarnieri – Einaudi
  • L’ISOLA DOVE VOLANO LE FEMMINE di Marta Lamalfa – Neri Pozza
  • ORO PURO di Fabio Genovesi – Mondadori
  • PARADISO di Michele Masneri – Adelphi
  • PELLEOSSA di Veronica Galletta – Minumun Fax
  • SEA PARADISE di Eleonora Lombardo – Sellerio Editore
  • SETTEMBRE NERO di Sandro Veronesi – La Nave di Teseo
  • L’ULTIMA ESTATE A ROCCAMARE di Alberto Riva – Neri Pozza
  • AL MARE di Dorte Hansen – Fazi Editore
  • L’ODORE FREDDO DEL MARE di Elizabeth O’Connor – Garzanti
  • L’UOMO CON LO SCANDAGLIO di Patrick Svensson – Iperborea
  • LA FURIA di Sorj Chalandon – Guanda
  • LA NAVE DELLA NOTTE di Jess Kidd – Bompiani
  • LA TRAVERSATA di Ulrike Draesner – Voland Edizioni
  • TERRA DI CAMPIONI di Diego Zuniga – La Nuova Frontiera
  • UNDER JUNGLE di James Sturz – Blu Atlantide

La giuria

Il Premio si avvale di una Giuria tecnica presieduta da Loredana Lipperini, giornalista culturale e scrittrice, e ne fanno parte: Anna Folli, giornalista e scrittrice; Ilide Carmignani, traduttrice e scrittrice; Giovanni Capecchi, docente di letteratura italiana all’Università per Stranieri di Perugia; Gianluca Borghese, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria; Elena Pianea, Direzione Beni, Istituzioni, Attività Culturali e Sport della Regione Toscana; Bettina Mignanego, giornalista e rappresentante della famiglia Ottone; Nadia Terranova, scrittrice e vincitrice della I edizione; Ammiraglio Donato Marzano, Presidente della Lega Navale Italiana, esperto di mare e navigazione. La Giuria selezionerà una rosa di cinque opere finaliste e tra queste decreterà il vincitore dell’opera italiana e quello dell’opera straniera.

È previsto inoltre l’apporto del Comitato dei lettori, istituito con la collaborazione della Direzione Beni, Istituzioni, Attività Culturali e Sport di Regione Toscana e composto da una selezione di “lettori forti” individuati tra gli utenti più attivi delle Biblioteche toscane aderenti all’iniziativa.

Sulla base delle valutazioni dei lettori del Comitato si procederà alla selezione dell’opera vincitrice del Premio Pegaso delle biblioteche toscane, promosso e conferito da Regione Toscana. Il vincitore sarà inserito come finalista e verrà reso noto solo durante la cerimonia finale di premiazione.


Perchè seguire il Premio Internazionale del Mare

Perché, vi starete quindi chiedendo?

◼Perché c’è un’isola bellissima e misconosciuta che vuole farsi spazio e dire la sua.

◼Perché anche un sogno grande può realizzarsi quando chi lo insegue ci crede davvero.

◼Perché la bella letteratura è sempre un buon motivo per chiunque.

◼Perché il mare ci affascia da sempre ed è sinonimo di avventura e di sfida.

◼Perché per una settimana finalisti e addetti ai lavori potranno scoprire un angolo di paradiso incontaminato, mare trasparente e una natura che scoppia di salute e che splende nella sua diversità e nel suo lato selvaggio.

E perché anche tu potresti prenderne parte.


L’edizione 2023 da un punto di vista privilegiato: la mia esperienza alla cerimonia di Premiazione.

Due anni fa ho avuto l’enorme privilegio di assistere alla Cerimonia di Premiazione del Premio Internazionale del Mare. In una cornice meravigliosa (il chiostro del convento di S.Francesco, facente parte del complesso architettonico costituito dalla chiesa di S. Antonio e dal convento di S. Francesco, risalente al 1660) Loredana Lipperini ha condotto la serata, attraverso una breve intervista agli autori finalisti e alcune letture di brani tratti dai loro romanzi.

La mite notte, il fragore del mare che poco distante si infrangeva sugli scogli della piccola baia sottostante, l’energia delle storie tratte dai libri e l’entusiasmo di assistere a qualcosa di unico, sopra un’isola così distante dalla terraferma eppure così terrena, concreta, ha reso la serata indimenticabile. E’ stata l’occasione per conoscere gli autori e per chiacchierare serenamente con loro, in un’atmosfera di familiarità e di vicinanza.

Le vincitrici della 1^ edizione del Premio: Nadia Terranova (Trema la notte – Einaudi) per la sez. opere italiane e Mariette Navarro (Ultramarino – La Nuova Frontiera) per la sez. opere straniere

Non solo gli autori, ma anche i membri della Giuria e molti altri nomi illustri che si legano al mare, alle isole e alla navigazione erano presenti alla serata finale e si sono goduti anche un assaggio dell’isola e delle sue bellezze, che io conosco molto bene.

Laura Salvadori, 29 aprile 2025


Pubblicato da laurasalvadori

Consigli di lettura di una lettrice compulsiva! Parole, frasi, racconti, romanzi, letture e molto altro!

3 pensieri riguardo “L’ISOLA CHE C’È’ E CHE SI FA NOTARE

      1. Spero di riuscirci. Intanto ti chiedo se saresti disposta a darmi testi da scrivere, per far rinascere la mia vena creativa; poi potremmo metterci d’accordo sull’invio del testo per la lettura, e (in caso) per la correzione. 🙂 Buon pomeriggio.

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