
27 aprile 2025
Appartenersi: storia di un’assenza che pesa e che divide.
4 è il numero della completezza e della stabilità. 4 sono le stagioni, i punti cardinali, i semi delle carte. E 4 sono le sorelle Blue. Avery, la maggiore, saggia e stanca del mondo. Fuggita da adolescente, e tornata da adulta dopo un trascorso di dipendenze. Bonnie, delicata e concreta. Una donna corporea, che ha scelto il pugilato come espressione di vita. Nicky, femminile ed emotiva. Nata per diventare madre in un corpo che è sceso a patti con il dolore. Lucky, bella e fragile. Prigioniera di un corpo che ha preso il sopravvento e che mai saprà esprimere la sua vera essenza,
Il mito delle sorelle March ritorna inevitabilmente alla memoria, e in questo romanzo diventa una presenza costante, mai ingombrante né mai a suggerire un confronto, che tuttavia non riesce mai ad offuscarne la bellezza, la profondità e la meraviglia di un mondo che avanza sulla scorte di una matematica perfezione. Una perfezione che si rompe con una morte, come già accade nel sopracitato romanzo. Ma non è una malattia imprevedibile a portarla da Nicky. E’, al contrario, un destino che sembra segnato, un gesto che in qualche modo aleggia nell’aria, che si preannuncia timidamente, di soppiatto e che è umano cercare di non cogliere perché troppo estremo da realizzare e troppo dirompente per poter essere compreso. La soluzione per porre fine al dolore schiacciante dell’endometriosi, malattia silente e subdola che mina la vita di una donna e spesso ne preclude la maternità. La morte di Nicky è una bomba atomica che rade al suolo tutto. E che scatena i sensi di colpa e mina i precari equilibri che da sempre tengono malamente in piedi la famiglia Blue.
La narrazione è intima e procede espandendosi a poco a poco, esplorando a tutto tondo l’universo delle quattro sorelle, le cui vite si intrecciano l’una all’altra, in un susseguirsi di incontri e scontri, dall’infanzia all’età adulta, con l’ombra dei genitori a far da contrasto, da reagente. Un’assenza, quella dei genitori, che implode attraverso le fasi dell’alcolismo del padre, che muta ogni tensione, ogni equilibrio fino a rompere del tutto la coesione familiare. E che si conclama attraverso il lassismo della madre, che affida le figlie alla benevolenza e alla lungimiranza del destino, ritenendolo all’altezza di fare le sue veci.
Coco Mellors, al suo secondo romanzo dopo il successo di Cleopatra e Frankenstein centra nuovamente l’obiettivo di raccontare la complessità dei rapporti umani e il fragore dell’amore, quell’alchimia dei corpi che si schianta contro una quotidianità fatta di solitudine, di dipendenza, di desiderio di salvezza. Come nel suo precedente lavoro, anche in questo romanzo i personaggi lottano contro la voragine che vuole trascinarli a fondo, contro la corrente che li allontana dal centro delle loro vite. New York torna con i suoi tentacoli, una città dissoluta e apparente, dove le feste e le droghe sono specchi di una felicità effimera e distorta.
In Le sorelle Blue Mellors esplora le dinamiche imprevedibili dei rapporti familiari con l’occhio puntato sulle falle di una genitorialità assente e distorta, che crede di proteggere e invece allontana e trascura il proprio ruolo. Una latitanza emotiva che imprime nelle sorelle il senso di rivalsa e una muta e sorda ribellione che in Avery sfocia nella fuga, in Bonnie nella disciplina, in Nicky nel desiderio di maternità e in Lucky nella dipendenza. Al centro di ognuna delle sorelle si erge il corpo, come ingannevole tiranno, al cui soldo si snoda l’intera esistenza di ognuna. Un corpo che pretende e che vuole essere ascoltato, che detta legge, spesso senza ragione. Un corpo cattivo, che vuole attenzione ad ogni costo ed esige un prezzo altissimo da pagare e un dolore che non sa restituire alcunché. Il corpo di ogni donna, in fondo, che deve decidere se meritare dolore o estasi amorosa, se abbandonarsi ai piaceri effimeri e distruttivi o votarsi al rigore. Se procreare o restare sterile. Se obbedire o trasgredire. Scelte escludenti, per le quali una donna viene giudicata.
Sarà il ricordo di Nicky a contrastare la forza centrifuga che tiene le sorelle Blu lontane. E che le riporterà a New York, alla casa che le ha viste bambine, dove la loro famiglia ha deragliato, e le ha lasciate sole a fare scudo contro un mondo incomprensibile e spietato.
La prosa di Mellors è olio fluido sui meccanismi che governano i rapporti umani. Il lubrificante perfetto che toglie ogni attrito, ogni interruzione. Sa graffiare e poi lenire nel modo giusto, acuendo il bisogno del lettore di soffrire e di partecipare al dolore, desiderando guarire ogni male e cercare la felicità, che non può prescindere dal riappacificarsi con il passato e con il senso di colpa, ancora fresco e dilaniante.
Una meravigliosa parabola della sorellanza e dei legami di sangue, che fa del richiamo della carne un privilegio da curare e da preservare e che conferma, ancora una volta come il filone della “sad girl” che si muove tra relazioni complesse, senso di smarrimento e ricerca di sé è una chiave tuttora vincente e avvincente. Questo aspetto, decisamente pregnante in questo romanzo, avvicina Mellors a Sally Rooney: entrambe le autrici costruiscono personaggi che cercano una voce propria anche quando sono immersi nella vulnerabilità.
E di racconti sulla vulnerabilità associata alla consapevolezza di sé e al desiderio di salvezza c’è davvero bisogno, oggi. Perché questi aspetti ci appartengono e disegnano su di noi una mappa emozionale che può condurci a luoghi sicuri, lontani dall’autodistruzione e dall’apatia.
Il romanzo
Avery è una avvocata che vive a Londra e dietro una vita apparentemente perfetta nasconde un segreto. Bonnie era una pugile ma dopo una sconfitta brutale ha dovuto smettere e forse deve lasciare Los Angeles. Lucky, la piú giovane, fa la modella a Parigi. Poi c’era Nicky, la cui morte improvvisa ha devastato le sorelle. Adesso, riunite nell’appartamento che le ha viste crescere, le tre sorelle si ritrovano ad affrontare un evento che rischia di dividerle. E che, invece, finirà per unirle ancora di piú.
L’autrice
Coco Mellors inglese di nascita, ha lasciato Londra per New York a quindici anni. Ha studiato scrittura creativa alla New York University e vive a Los Angeles. Per Einaudi ha pubblicato Cleopatra e Frankenstein (2023 e 2024), tradotto in 12 Paesi, che diventerà presto una serie tv prodotta dalla Warner Bros, e Le sorelle Blue (2025).
- Casa Editrice: Einaudi Editore
- Pagine: 424
- Prezzo: E 20,00
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