
Mattina. Si posa un uccello, poi un altro. L’albero si scuote appena. L’acqua piovana schizza via dai rami e cade, piccole parodie della pioggia.
Ricorda che devi vivere. Ricorda che davi amore. Rammenta che nevi mare.
Il romanzo sociale che diventa inno al potere salvifico delle parole.
20 febbraio 2025
Questo romanzo che ha visto la luce nel 2001 e che fece spiccare il volo alla sua autrice, l’illuminata ed eclettica Ali Smith, scrittrice sensibile alle tematiche che ruotano intorno alla discriminazione sociale, è un’opera incantevole. Incredibilmente lucida, immediata, coinvolgente, entra prepotentemente nella vita di quatto donne che si incontrano casualmente una sera d’inverno nelle fauci buie e polverose di un hotel. La quinta donna, in realtà poco più di una ragazzina è un fantasma ed è morta, qualche mese addietro, proprio nelle viscere di quell’hotel. Un capitombolo assurdo e apparentemente inspiegabile, dentro la tromba del portavivande.
Tutto si svolge nello spazio di una notte tra una receptionist, una barbona, una giornalista e Clare, la sorella minore della ragazza morta. L’hotel World fa da sfondo. E’ la causa e l’effetto dell’incontro, perfetta amalgama, baluardo silenzioso di tante vite che gli passano accanto e che lui sembra osservare, sornione, spargendo nell’aria quell’attitudine che fa sciogliere la lingua a chi passi nei pressi. Una costruzione sagace, dove tutto ha un inizio e una fine e ogni cosa, alla fine, trova la sua collocazione e la sua spiegazione. Un mosaico di poesia, denuncia e rassegnazione che dipinge le cinque protagoniste come novelle eroine di un mondo senza più commozione né pietà. Che non ti guarda più negli occhi e che obbedisce, cieco, alle sollecitazioni di una società che condanna chi si trova nel posto e nel tempo sbagliato. Che ha perduto memoria delle connessioni umane, che tratta il tempo come un nemico, che accetta la perdita come normale pegno verso un mondo sempre più disilluso e chiuso.
La narrazione è polifonica e stilisticamente audace. Per esempio, nella scelta di dare voce al fantasma della ragazza morta, che Smith colloca in un aldilà a mezza strada tra un limbo misericordioso e un piccolo inferno incomprensibile, dove le sensazioni e le parole svaniscono piano piano, lasciando al morto una sottile nostalgia ma anche poteri ultraterreni che sembrano mitigare lo stordimento che quella strana condizione produce in quell’entità incorporea ma non del tutto immemore della sua precedente vita.
E poi nella scelta di alternare le voci delle protagoniste, intente ognuna a mostrare la propria visione degli eventi che accadranno nella notte. Lasciando al lettore il compito di ricostruire, legandolo a doppio nodo ad un narrato dal quale non potrà sciogliersi facilmente.
Smith è sublime nell’indagare gli strati più intimi delle protagoniste, facendo emergere l’afrore della disparità sociale e la solitudine che alberga in ognuna. Fatti intimi e denuncia sociale sono mischiati ad arte allo scopo di dire senza urlare, lasciando che sia il lettore a cogliere le sfumature di un mondo sempre più ripiegato su se stesso. In cui nessuno si conosce davvero e in cui il pregiudizio è sempre più forte della curiosità.
Il risultato è un romanzo corale, perfettamente coerente nel narrato, in cui Smith imprime la sua personale visione dell’essere umano moderno, schiacciato dalla solitudine e dall’indifferenza. Un’opera profondamente emotiva in cui dolore e amore si intrecciano e la morte è il catalizzatore per esplorare il valore della vita e il bisogno umano di connessione. La penna che si scalda al fuoco della poesia più crudele, la scrittura incredibilmente incisiva che muove le parole con una grazia inusitata e un ritmo del tutto nuovo, un flusso di coscienza che sgorga a tratti senza punteggiatura, fiumi in piena che rendono magnificamente al lettore lo smarrimento della perdita e lo stupore che nasce dalle cose nuove che accadono e ci lasciano spesso senza alcuna difesa.
Ali Smith crea un singolare inno alla parola, soluzione e materia di ogni crisi, di ogni sensazione. La parola che non può essere dimenticata né messa mai da parte e che è creatrice assoluta di mondi nuovi in cui tutto trova un baricentro, prima o poi.
Ed il prima poi, il tempo come livella del vissuto, è la chiave di una serenità che assomiglia alla rassegnazione. Dopo ogni rottura, ogni strappo, la vita riprende il suo corso e i suoi attori tornano sulla scena. Il tempo guarisce e risolve. E così, una colazione e un biglietto da 5 sterline possono restituire una parvenza di felicità, e i fantasmi del passato perdonano la vita che è mancata loro continuando a levitare nei dintorni di essa, con la loro invisibilità e il loro stoicismo. Una caduta può esprimere l’ebrezza della velocità. Quella velocità chiave di volta di un’esistenza che si è esaurita dentro al buio asfittico di un vano ascensore.
Hotel world è quel tipo di lettura che si fa per fare pace con la vita. Non negatevela, per favore.
Il romanzo
Cinque persone: quattro sono vive, tre non si conoscono, due sono sorelle, una è morta.
Ali Smith dà vita a cinque personaggi indimenticabili e ripercorre le loro vite.
Intorno al lussuoso Global Hotel si incrociano i destini di cinque donne: Sara, una giovane cameriera morta accidentalmente all’interno dell’albergo; Lise, una receptionist dall’inattesa generosità; Else, una mendicante che per poche ore viene ammessa in quel mondo di comfort e privilegio; Penny, una giornalista più smaniosa di ricevere attenzione che in grado di darne; e Clare, la sorella di Sara, che cerca di fare i conti con la sua scomparsa. Cinque personaggi femminili ciascuno con la propria voce, cinque appassionanti flussi di coscienza da cui ricostruiamo man mano una vicenda fatta di mondi diversi che si toccano. Una godibilissima ghost story contemporanea che si legge di un fiato, sbalorditi dall’audacia della scrittura e commossi dalla sua profonda umanità.
L’autrice
Ali Smith (Inverness, Scozia, 1962) è autrice di cinque raccolte di racconti e numerosi romanzi, fra cui compaiono nel catalogo SUR il Quartetto delle stagioni (Autunno, Inverno, Primavera, Estate), Coda, L’una e l’altra e Voci fuori campo. Ha vinto alcuni dei maggiori premi letterari britannici, fra cui il Costa Book Award, il Women’s Prize for Fiction e l’Orwell Prize per la letteratura politica, ed è stata ben quattro volte finalista al Booker Prize, nonché finalista al Premio Strega Europeo nel 2017.
- Casa Editrice: Edizioni SUR
- Traduzione: Federica Aceto
- Pagine: 233
- Prezzo: E 18,00
COMPRALO Q U I
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.