
L’africa. Una simulazione. Uno spirito-guida, un ciuffo biondo e il deserto che inghiotte.
5 Febbraio 2024
L’africa è un buco nero. Una terra bruciata dal sole, dove il futuro sembra non arrivare. L’Africa non ha speranze: ti tiene a terra, una gravità insensata e potente. Giù, nella polvere, tra i muri senza intonaco di fatiscenti casupole, l’energia elettrica che latita e che giunge debole a portare le eco del resto del mondo, un altrove lontanissimo, che ti fa rimpiangere ogni giorno di non essere nato al di là del deserto.
Andrew in Africa c’è nato. Per lui è un destino cattivo, ma anche l’unica casa che conosca. E la sua pelle nera un marchio, che lo mette costantemente nella condizioni di doversi meritare qualsiasi cosa. Non basta che la sua insegnante gli ripeta che ogni africano è uno stregone, un mago o un supereroe. Che ogni africano ha un cerchio di luce sulla testa. E che i bianchi conoscono il valore di ciò che hanno meglio di loro. Ecco perché son sempre avanti.
L’Africa è la casa della sua mamma, nera come la notte, con un buco tra i denti e il seno cadente. Prima di lui ha partorito Ydna, nato morto. Uno spirito con cui parlare. Una presenza che accompagna Andy da sempre anche se ultimamente capita che non si faccia sentire per giorni. Ed è la casa dei suoi drughi, Morocca e Slim, con i quali trascorre giornate sonnacchiose e condivide sogni di fuga.
Quando arriva Eileen, con i suoi capelli biondo platino e la sua pelle bianca, la vita di Andy subisce un cambiamento. L’amore, l’ossessione per Eileen e i suoi capelli eterei lo allontana da tutto. Dalle sue certezze, dagli affetti e dal senso di appartenenza. Un incantesimo al quale è difficile sfuggire, che conduce Andy su strade mai battute, preda di una vertigine che sposta il baricentro della sua vita. Come la vita di molti africani, che perdono memoria di sé e si gettano nelle fauci del mondo, offrendosi senza scrupoli e senza ideali.
Una storia di crescita che si appropria delle istanze di un presente sempre più contaminato dall’urgenza di avere e di apparire e dagli abbagli di una felicità che si mostra facile da agguantare e da mantenere. Una storia dove la magia e la spiritualità della terra africana si scontrano con i suoi disagi sempre e con i retaggi della storia.
Un romanzo di formazione, che mette in guardia dai falsi miti e ribalta l’urgenza di cambiare nel desiderio di capire la storia e le sue istanze. Una prosa efficacissima e dai toni freschi e intimi, che apre uno squarcio sull’Africa, sui suoi abitanti, sulle lotte religiose che la dilaniano e sulle mire di conquista che tempo per tempo l’hanno schiacciata.
Una storia dall’epilogo già visto, che induce in noi un momento di riflessione sui grandi temi che riguardano il presente. Il razzismo, le correnti migratorie, l’accoglienza, il falso mito. E la distanza abissale tra vecchie e nuove generazioni, quest’ultime sempre più sensibili alle urgenze della bellezza, della velocità e della visibilità mediatica.
Andy è il profeta di se stesso e della sua generazione. Un ruolo che sa interpretare con grande realismo, regalando la lettore una storia attraverso la quale reinventare il nostro punto di vista e aprire la visuale su un continente di cui sappiamo poco. Un romanzo indimenticabile, che è satira e luogo comune degli aneliti dei neri. Che è allegoria della storia africana e critica feroce dell’Imperialismo e del capitalismo.
Il romanzo
“Cara gente bianca, amo le ragazze bianche. Le bionde, soprattutto. Le bionde che si fanno la coda di cavallo, e una volta alla settimana i codini. So che sposerò una ragazza bianca, una bionda. Penso che le ragazze nere siano brutte? Certo che no. Significherebbe che la mia mamma è brutta. E questa stronzata non la voglio proprio sentire. Da nessuno”.
Kontagora, Nigeria. Le giornate del quindicenne Andrew Aziza sono scandite dalle canzoni stonate della madre Gloria, dai vagabondaggi con i suoi amici, uniti dal sogno condiviso di creare una lega di supereroi africani, dalle conversazioni con l’insegnante Zahrah, che l’ha ribattezzato Andy Africa, a proposito di teoremi matematici, poesia e afrofuturismo. Ma tra scuola, chiesa e il continuo fantasticare su un futuro lontano e migliore, un pensiero fisso si insinua in lui insieme alla pubertà: la passione sfrenata per le ragazze bionde, che lo rende cieco alle avances della sua amica Fatima e gli fa quasi dimenticare gli interrogativi sul padre che non ha mai conosciuto.
Così, sarà inevitabile per Andy innamorarsi all’istante della prima ragazza bianca su cui posa gli occhi: la biondissima e inglesissima Eileen, nipote del parroco locale, giunta in visita a Kontagora. Il suo arrivo coincide però con un attentato anticristiano in cui la mamma di Andy resta gravemente ferita, e con l’inaspettata apparizione di uno sconosciuto che afferma di essere suo padre. Nel giro di poche ore l’intera esistenza di Andy si capovolge, preda di sconvolgimenti molto più grandi di lui, che lo porteranno, insieme a coloro che ama, verso direzioni ignote e imprevedibili.
I cinque misteri dolorosi di Andy Africa sorprende, emoziona e costringe a ripensare il proprio punto di vista, tanto sui grandi temi dei nostri giorni – l’immigrazione, la direzione turbolenta in cui si sta muovendo il mondo – quanto sui desideri e i bisogni, veri o presunti, che guidano la nostra vita.
L’autore
Stephen Buoro è nato in Nigeria nel 1993 e vive a Norwich, in Inghilterra. “I cinque dolorosi misteri di Andy Africa” é il suo primo romanzo.
- Casa Editrice: Atlantide Edizioni
- Pagine: 398
- Prezzo: E 20,00
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