
Immaginatevi di leggere una favola moderna, in cui i desideri si avverano.
Immaginatevi un rospo che si trasforma in Principe o una Principessa che si innamora di un povero mendicante. Un malato che guarisce, un profugo che viene accolto.
E pensate cosa deve provare, un lettore ignaro, a trovare tutti questi piccoli miracoli in un romanzo che non arriva alle 200 pagine.
Ora provate a chiudere gli occhi e a mescolare queste storie e i loro protagonisti. Il risultato che otterrete sarà sorprendente, pieno di intensa poesia, di passione, di inaspettata fiducia verso il destino, che a volte non è poi così ingrato, ma capace, invece, di mettere ogni tassello al posto giusto e di consentire ad un uomo di compiere un piccolo miracolo di redenzione.
Giuseppe Vallerini è un uomo che ha creduto al suo sogno e che ha avuto la forza di trasformare una bozza di romanzo pensato in giovanissima età nel libro di cui vi parlo. Uno che ha scritto, cancellato, letto, nuovamente cancellato e scritto di nuovo. Attività che si è protratta nel tempo e che, a suo dire, non gli è costata alcuna fatica.
Ed è facile crederci, dal momento che la soddisfazione di aver creato una meravigliosa quanto surreale parabola di vita, deve dare all’autore grande gioia ed enorme slancio.
Il protagonista, William Gareth Walsh, è un giovane uomo prigioniero della sua infelicità. Un insicuro, uno che si è accontentato di una vita scialba e al di sotto delle proprie possibilità pur di passare inosservato. Un uomo la cui timidezza e la cui scarsa autostima lo hanno spinto persino a rinunciare all’amore, quell’amore che con tutta probabilità avrebbe potuto cogliere con una sola mano, semplicemente tendendola verso l’amata, invece di nasconderla nelle tasche.
Poi, improvvisamente, tutto cambia. William può prendere in mano la sua vita e trasformarla come crede. Può esaudire il suo più intimo desiderio di bambino e gettarsi alle spalle insicurezze,infelicità e grigiore.
Come in una favola, magicamente la vita di William cambia. Apparentemente appagato, William si allontana dall’unico amico che abbia mai avuto e dimentica il suo sogno d’amore per inseguire facili avventure di una notte.
Ma come in ogni favola che si rispetti, arriva il momento in cui il sogno, che sembrava magnifico e perfetto, impallidisce e perde la sua aurea dorata. Perché ad un certo punto, riaffiorano alla mente di William dei ricordi indelebili che lo condurranno, nuovamente a scegliere di cambiare.
Ed è un ritorno alla retta via, verso la vita autentica. Verso l’accettazione e verso qualcosa che assomiglia terribilmente alla felicità.
Il bene vince su tutto, direte voi! Beh, innegabilmente sarà così. Ma sarebbe semplice e riduttivo relegare questo romanzo nei confini di una morale spicciola e poco originale.
Perché Il vento e il suo campione è anche e soprattutto la rivincita della vita semplice, dei buoni sentimenti e delle autentiche gioie della vita contro l’abbacinante mondo della gloria a qualsiasi prezzo. Il lettore accetterà di buon grado l’espediente fantastico che l’autore usa per portare William avanti e indietro dentro il suo sogno di bambino. Lo accetterà e gli sembrerà naturale, persino! Perché quel che conta è assaporare un lieto fine che non è solo un “vissero felici e contenti” ma che è, soprattutto, la consapevolezza che un briciolo di audacia e l’assunzione di qualche rischio possono davvero condurci lontano e renderci felici.
Il vento e il suo campione è un manuale per la felicità da sfogliare quando tutto sembra remarci contro. E’ una ricetta di coraggio e di fiducia in se stessi. E’, infine, un esempio da tenere presente, quando, di fronte ad un bivio, ci chiederemo se sacrificare un sogno o lottare con tutte le forze per realizzarlo.
Credo che Giuseppe abbia ben chiaro in mente cosa fare se dovesse trovarsi davanti a quel crocicchio. Forze ci si è già trovato, chissà, e dalle sue scelte è nata la voglia di indicare la strada giusta a chi ha perduto l’orientamento.
La sua penna, senz’altro, è genuina e forte della consapevolezza delle sue potenzialità. Una penna sicura e suggestiva, che ha già trovato il seme dell’audacia e gli ingredienti per indurre il sogno.
TRAMA ➡️
Un anziano signore si ritira in una abbazia. Il suo nome è William Walsh.
Trascorre le sue giornate passeggiando alle prime luci dell’alba, sbrigando quelle poche commissioni che l’età e la forza rimasta gli permettono e soprattutto scrive. Nel silenzio della sera riversa su carta la storia che ha vissuto lasciando che anche le persone che più gli sono state care in vita prendano voce tramite i suoi ricordi.
Le prime notizie di sé, che William riporta nel diario polifonico, sono che sua madre è morta da due anni e che il padre è stato accoltellato tanto tempo prima nei pressi del porto di Liverpool. La sua vita scorre monotona tra la biblioteca dove lavora e la casa di cura dell’Abbazia dove spinge la carrozzina a Eddie Smith, un uomo cinquantasettenne con il quale stringerà una forte amicizia. Lo sorreggono in questo suo percorso asfittico la fede e le sedute psicoanalitiche.
Una notte, dopo una rimpatriata fra vecchi compagni di liceo, per un attimo prova l’impulso di buttarsi da un ponte e farla finita, quando incontra un senzatetto che gli dona un ciondolo magico. In un lampo, William diventa il calciatore più forte di tutti i tempi. Una sorta di George Best: donne, alcool e macchine veloci. Come calciatore sarà ancora più forte. C’è solo un problema, William non è George e scoprirà presto cosa gli manca davvero: l’unica donna di cui era innamorato dalle superiori e l’amicizia di un paraplegico. Insomma, la storia di William Walsh è la storia su quel che rimane, una volta (dopo) aver avuto tutto.
Un romanzo sorprendente, generoso e intrigante.
- Casa editrice: Giovane Holden
- Genere: narrativa ital
- Edizione 2020
- Pagine: 180
L’AUTORE ➡️ GIUSEPPE VALLERINI.
È nato nel 1967 in Toscana. Abita in Versilia e lavora per il Ministero della Difesa. Appassionato lettore da sempre, ha partecipato a corsi di approfondimento sulla letteratura inglese e russa e perfezionato lo studio di autori come Jane Austen, Charles Dickens, Wilkie Collins e George Eliot. Da studente ha vinto un concorso indetto dal Lions Club con una composizione sulla donazione degli organi. Ha corso diverse maratone. Lettura, trekking e bicicletta sono i suoi hobby. Il Vento e il suo Campioneè il suo primo romanzo.
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